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Sonia oggetto

 
Post #1


Sonia oggetto?Tu sei mia adesso, Sonia cara, sei mia, e per almeno tre buoni motivi:?La Sua voce la fece trasalire, e riaffiorò da quel torpore ospedaliero in cui era ancora immersa, con un terribile sapore amaro in bocca.?Primo, perché sei in Mio potere, completamente e senza alcuna possibilità di fuga, te ne renderai conto col tempo, ed Io intendo esercitare questo potere a fondo, come scoprirai presto invece??.È solo a quel punto che le cose attorno a lei cominciarono a rivelare l?assoluta atipicità della situazione: La stanza attorno a lei non era più quella dell?ospedale? Era da qualche altra parte? Ma dove?E poi le cinghie di costrizione, non erano come quelle che lei già conosceva: I suoi polsi erano fissati in alto, non di fianco a lei. Sonia era legata a braccia larghe sopra la testa, ai lati della spalliera del letto: era legata per essere esposta, non per essere contenuta!Il letto, come quelli dell?ospedale, era piegato verso l?alto alla mezzeria e le sollevava di circa 30 gradi tutta la schiena, la testa e le braccia.*Ed anche le sue gambe erano legate in modo strano, mai provato in nessun ospedale prima di allora, neppure quando era in crisi isterica: le sue caviglie erano legate alle barre laterali del letto, ed altre due cinghie passavano attorno alle sue cosce, subito sopra il ginocchio, tenendole sollevate e ben allargate, costringendola così ad assumere una posizione tanto oscena quanto umiliante, un po`da partoriente, peggiorata ulteriormente dalla sensazione della camicia da notte ospedaliera che a causa della posizione a gambe larghe le era risalita leggera fino all?altezza delle mutandine? Mutandine che però non indossava più, qualcuno, forse nella sua stanza d?ospedale, forse lì, dovunque si trovasse, gliele aveva tolte. L?unico effimero conforto le veniva dalla protezione offerta dalla coperta, per quanto fosse una copertina molto leggera e fosse tirata solo fino a mezza vita o poco più su.*?? Secondo, perché ho rischiato molto in prima persona quando ti ho rapita dall?ospedale per portarti qui??.Rapita? Era stata rapita? No! Non poteva essere vero! Non era vero! Sonia si rifiutava di crederlo, nonostante l?evidenza della situazione, ma la cosa che le fece definitivamente realizzare il fatto di essere stata rapita era il bavaglio, quello strano bavaglio che aveva sulla bocca, e dentro la bocca: uno strano inserto rugoso dal sapore di caucciù la invadeva fino all?altezza dei molari. Era così grosso che Sonia era costretta a tenere la lingua schiacciata in basso e? la sua lingua! Le faceva male la punta della lingua! Era attaccata a qualcosa ! non poteva ritirarla indietro!*La sua lingua era stata perforata! Un piercing o qualcosa di simile gliela trapassava e poi era ancorato da qualche parte? Sì? la lingua era ancorata al bavaglio ! Poteva sentire un filo o cos?altro che gliela teneva distesa.Un?ondata di paura raggelante percorse improvvisamente tutto il suo corpo e dalla sua gola scappò un lungo gemito disperato.*Con un sorrisetto compiaciuto Lui riprese a parlarle,*?Ma soprattutto, terzo, perché tu ti sei gettata via! Hai tentato il suicidio già tre volte, e lo hai fatto sempre sul serio, non volevi ?attirare l?attenzione? come si dice di solito quando le ragazzine in crisi ormonale fanno le sceme.*No! Ho analizzato bene i tuoi trascorsi e tu sei veramente viva per miracolo, anzi, per almeno tre miracoli consecutivi? Sembra che la sorte ti abbia mantenuta viva sufficientemente a lungo per permettere a Me di ?trovarti?, rovistando tra i rifiuti, tra i quali tu stessa ti sei voluta gettare.*Sai, appena ti ho vista ho pensato che era un vero spreco gettare via una bella come te! E se a te la tua vita non interessava, perché non prendertela.*Vedi Sonia, se trovo nel cassonetto dei rifiuti qualcosa che è stato intenzionalmente gettato via dal legittimo proprietario, questo qualcosa diventa di diritto di mia proprietà.*Ed è così anche nel tuo caso: tu ti sei gettata nel cassonetto, e rovistando Io ho scelto un rifiuto come te, ed ora tu? mi appartieni!?Piangere! È l?unica cosa che poteva fare. Piangere per la follia di quelle parole, ed anche per l?innegabile fondo di verità nascosto in quel delirio. Piangere per la paura che quel Pazzo lucido le incuteva.*?Forse tu pensavi che il suicidio per te fosse l?unica possibile via di fuga da una lunga serie di problemi personali e di disagi esistenziali, di sofferenze psicologiche, e così via un sacco di toccanti questioni che hanno tutte ?-TU-? come soggetto principale.*Ma vedi Sonia, Io non ti ho pes**ta dal cassonetto dei rifiuti per recuperarti alla società, per reinserirti, per curare la tua identità sociale, per ridarti una tua dignità e tutte queste balle? Assolutamente no!*Quando tu ti sei buttata via, hai buttato via sia il tuo corpo, che la tua persona, e adesso sono entrambi miei e ci farò tutto quello che voglio, senza limitazioni, a mio esclusivo vantaggio, senza alcuno spazio per il tuo ego? Cara Sonia ? TU ? non esiste più! Subirai un controllo assoluto, non avrai più nessuna delle preoccupazioni che ti affliggevano fino a ieri, saranno tutte sostituite con le preoccupazioni, e le certezze, che Io ti imporrò d?ora in avanti!? Sonia Sonia, vedrai, qui con me ritroverai perfino la gioia di vivere, o meglio, non proprio la gioia, quanto, direi, un ritrovato istinto di sopravvivenza, anche se oramai non ti sarà più possibile rivolgere questa gioia ritrovata a te stessa? Potrai e dovrai rivolgerla al tuo Padrone, la rivolgerai a ME!?Ma che dice questo Idiota ?Il suo respiro si era fatto corto ed affannato. Il suo seno, bello, pieno, tutto naturale, pesante nonostante le braccia alzate, sobbalzava ritmicamente sotto il sottile strato di tessuto sintetico ospedaliero, mentre le punte dei suoi capezzoli, stimolate dallo sfregamento col tessuto leggero, sembravano volerlo perforare per mostrarsi all?aria aperta. Impossibile resistere, le Sue mani si protesero e con la naturalezza con cui si carezza il proprio gatto, usando le palme e le quattro dita soppesò entrambe le tette di Sonia, scorrendo avide fin sotto le ascelle, mentre i suoi pollici cominciarono a giocherellare impudenti con le punte erette dei suoi capezzoli.Sonia trasalì. I suoi seni grossi e sodi erano sempre stati molto sensibili e mai a nessuno era stato permesso di manipolarli così impunemente. Sonia in passato aveva sempre fermato le mani dei ragazzi cui si era concessa, e solo a coloro che si erano dimostrati i più delicati aveva permesso di farsi tastare le tette ed i capezzoli, ma sempre con le mani di lei a guidare e controllare ed a limitare quelle dell?amante. Adesso la situazione era ben diversa. Sonia poteva solo agitarsi dal disagio, completamente impotente sia di fermare che di condurre quelle mani.*E fu mentre cercava istintivamente di guardare in basso, nella disperata illusione di poter controllare con lo sguardo i movimenti di quelle mani estranee ed invadenti, che Sonia si accorse del collare attorno al proprio collo.Era rigido, ma imbottito, perché sentiva qualcosa di morbido contro la sua pelle.Ad imprigionarle il collo era infatti un collare metallico alto 4 cm in tutto, ricoperto internamente e con i bordi protetti da materiale sintetico antiallergico e confortevole? Ma Questo è un PAZZO DEPRAVATO!!!*?Hai proprio delle gran belle tette Sonia. Belle grosse, ma non esagerate, che taglia porti? Direi più di una quinta? direi quasi una sesta ? Sì, una coppa D o DD Americana? Una bella coppa! Non ho avuto tempo di controllare i tuoi vestiti? Sono rimasti in ospedale. Ma la cosa più bella è la loro forma: sia a goccia che a pera? magnifiche? Le legherò strette !?. Si stava proprio godendo quei due bei balocchi che si era appena regalato, li manipolava con gusto, e ad ogni palpeggiata le sue dita ingorde affondavano sempre di più in quelle tiepide sacche di piacere, mentre Sonia trasaliva per il forte fastidio, per la prima volta senza potersene sottrarre.*Aumentò la forza con cui le stava stringendo ed il forte fastidio diventò una fitta di dolore intenso, che le fece emettere uno strillo soffocato sotto il bavaglio, e a quel punto ?E che bei capezzoli appuntiti che ci sono qui !? Mentre la Sua mano sinistra continuava a farla gorgogliare di dolore attorno al caucciù intrappolato in bocca, la Sua mano destra aveva cominciato a stropicciare e tirare in tutte le direzioni il povero capezzolo sinistro di Sonia attraverso la camicetta da notte. Poi ricominciò a soppesare delicatamente quelle belle e gonfie tette, una per ogni mano.Avrebbe dovuto capire che non era il caso di contrariarlo, ma Sonia aveva deciso la propria linea di condotta e continuava a tentare di divincolarsi violentemente dalle amorevoli cure del suo nuovo Padrone. I gorgoglii e i mugolii disperati di dolore diventarono chiari insulti ed invettive di ogni tipo? anche se era impossibile distinguere le esatte parole.La sua espressione da spaventata e disorientata era diventata rabbiosa ed ostile? Come se avesse avuto una qualunque possibilità di intimidirlo!Uno schiaffo deciso, per farsi ascoltare: ?Sì Sonia, comprendo la tua reazione, è naturale: sei appena arrivata; ma è comunque inammissibile che una schiava si rivolga così al proprio Padrone!?. Padrone, ha detto Padrone ???*Sonia interruppe le sue invettive quando Lui con un primo gesto tirò via la copertina che ancora la stava illusoriamente proteggendo, e con un secondo gesto le strappò di dosso la camicia da notte ospedaliera, lasciandola completamente nuda ed ancor più esposta? E finalmente quegli impudenti capezzoli potevano farsi ammirare liberi.Dove Lui avesse preso il frustino per cavalli Sonia non lo sapeva, ma la fitta lancinante che sentì quando le arrivò il primo colpo secco sulla delicata pelle dell?interno della coscia destra le tolse il fiato per quei pochissimi istanti che le servirono ad abbandonarsi al suo primo disperato ululato di dolore, forte, forse mai provato prima? Povera Sonia, ancora non lo sapeva, ma di lì in poi la sua vita sarebbe stata un susseguirsi di nuovi primati personali nel campo della sofferenza fisica.*Al dolore alla coscia si era anche aggiunta una fitta alla lingua, che Sonia aveva istintivamente tentato di ritrarre, mentre il piercing gliela aveva impietosamente mantenuta ben distesa lungo il caucciù, come Lui aveva imposto.Ma era fortunata, perché la vista di quel bel ciuffo di peli scuri che le coprivano la parte centrale del Monte di Venere Lo distrasse al punto da fargli posare il frustino dopo appena il primo colpo. ?Ti radi anche i peli della fica ? E con molto stile, vedo! Le labbra sono belle lisce mentre qui sopra lasci questo eccitantissimo ciuffo? Tu sai come eccitare un uomo, Sonia?. Mentre Sonia ancora singhiozzava e gemeva per il dolore, lui si era chinato col viso tra le sue cosce allargate, tanto vicino al suo sesso da poterlo annusare, mentre con le dita sfiorava affascinato le parti che stava descrivendo.*?Era già un bel pezzo che tenevo d?occhio gli ospedali per cercare una bella ragazza da rapire e portare qui? Ma tu sei stata veramente un colpo di fortuna inaspettato? Mi sarei accontentato di molto meno di una bella come te? Comunque? meglio per Me !?Sonia, sconvolta da tutto quello che le stava accadendo, ancora non riusciva a focalizzarsi su quale fosse il modo più opportuno di comportarsi per minimizzare ? I problemi. E riprese a divincolarsi violentemente e ad inveire da dietro il bavaglio contro il suo Padrone.?Bene Sonia, mi dai un buon motivo per fare gli onori di casa? Ma non avercela troppo con te stessa? Li avrei fatti comunque, solo che con un buon pretesto sarà solo molto più divertente!?.*Cominciò allora a girare lentamente più volte attorno al letto mentre una serie di una ventina di rapide squillanti sferzate investivano le braccia, le cosce e l?addome della povera Sonia, arrivando da ogni direzione e lasciandole la pelle delicata e candida tutta striata di ardenti segni rossi e senza neppure più il fiato per urlare da dietro il bavaglio.Quando finalmente lei riuscì a trovare lo spazio per cominciare il suo disperato lamento, il suo Padrone si spostò ancora, e nel centro del cervello di Sonia esplosero le tre secche frustate che le aveva rapidamente assestato sotto le delicate piante di entrambi i suoi piedi nudi.Sonia era persa in un?agonia così profonda che non avrebbe potuto rendersi conto di null?altro, e quindi Lui si fermò, ed attese che Sonia si calmasse un poco, perché non voleva che lei si perdesse nulla!Quando Sonia smise di agitarsi, in preda a pianto e singhiozzi, allora le si chinò di nuovo tra le cosce, ad ammirarle la fica, riprendendo esattamente da dove era stato interrotto.La lezione era chiara: Si fa come dice Lui !*Le Sue dita dapprima ripresero a sfiorarla delicate, su e giù lungo le labbra semiaperte, quasi a chiedere il permesso di entrare? Ma non avendo alcun bisogno di alcun permesso, a loro piacimento entrarono, curiosarono, cercarono ed infine stanarono la loro povera piccola delicata ed indifesa preda. ? ?Bene Sonia, vedo che sei molto sensibile anche qui? Il tuo bottoncino reagisce subito, come i tuoi capezzoli? ci divertiremo, vedrai? Troietta !?. Quel gioco era tanto appassionante che le si avvicinò ancora di più e cominciò a leccarle ed a succhiarle la clitoride, con gusto, mentre Sonia, ipersensibile, sussultava e gemeva impotente.*I singulti di Sonia erano un misto di paura, disperazione ed umiliazione, ma non poteva che continuare fare ciò che stava già facendo: subire remissivamente senza tentare inutilmente di contrariarlo.*Il collare metallico stava svolgendo egregiamente la sua funzione, impacciandole a tal punto i movimenti, che gli sforzi di Sonia di controllare almeno con gli occhi quello che le stava accadendo tra le gambe risultarono infine in un suo totale abbandono sul materasso. Sonia era costretta a delegare al suo nuovo Padrone ogni diritto, anche quello di controllore. Cercava solo di trattenere per quanto le fosse possibile gli spasmi involontari che attraversavano il suo corpo a causa di quella stimolazione alla sua sensibilissima clitoride.*Solo quando sentì il morso, Sonia sobbalzò nuovamente su, strillando, ma sebbene avesse per un attimo temuto il peggio, si rese subito conto che non ci sarebbero state conseguenze, anche se una delle sue grandi labbra per un po` avrebbe continuato a dolerle, tutto sommato non le avrebbe neppure sanguinato? lo Stronzo si era solo voluto divertire a spaventarla!*?Per ora basta così, lo so che desidereresti che continuassi, il tuo corpo si agita tutto mentre te la lecco, ma volevo solo sentire che sapore hai, e devo dire, cara schiava, che sei molto, molto buona. Adesso ti libero???Liberare? non esattamente:Aveva attaccato uno spezzone di fune ad uno dei 4 semi-anelli (a forma di D) del collare di Sonia ed aveva fatto passare l?altra estremità della fune attorno alla barra della testiera ai piedi del letto. Poi aveva disconnesso dal letto i due bracciali che Sonia portava ai polsi, bracciali di fattura del tutto simile al collare, con struttura metallica pesante, ricoperti internamente e sui bordi con sintetico anallergico ed anelli a D giro giro che gli avrebbero permesso di incatenarla con facilità, a piacimento, in qualunque modo, in qualunque momento, quanto a lungo a Lui avesse fatto piacere.Le sue braccia erano adesso libere di muoversi, ma che cosa avrebbe potuto fare?Ancora afflitta dai tremiti per il dolore delle frustate, sentì il suo collare trascinarla con decisione in avanti, fino a piegarla in due, causando nuovo dolore sia al collare che ai legamenti delle gambe, ancora assicurate alle barre laterali del letto.Sonia appoggiò istintivamente entrambe le mani sulle barre laterali del lettino, proprio dove le cinghie le intrappolavano le ginocchia nel vano tentativo di spingersi su, ma ovviamente senza risultati apprezzabili? ma non c?era altro che potesse fare o tentare...*Peraltro, in quella posizione le tettone di Sonia stavano dando un nuovo spettacolo al quale il Parone sembrava non essere preparato, e si era distratto: Ammirato avvolgeva con entrambe le mani prima uno e poi l?altro di quei due frutti prelibati, passando indisturbato le proprie braccia attorno al braccio di Sonia, ignorando gli s**tti involontari che il Suo tocco induceva sul corpo nudo di Sonia. Penzoloni, quelle tette sembravano volersi staccare dal corpo. La loro dimensione si era leggermente assottigliata in prossimità del torace mentre tutta la loro massa puntava verso il basso, tra le ginocchia.Le poteva afferrare alla base, non potevano scappare, ne aveva preso il totale possesso. Affascinato ed eccitato al punto da avere quasi un giramento di testa ?Sonia ! Sono meravigliose e meravigliosamente indifese ! Pendono, ma sono sode al tatto? Le legherò ! Le legherò strette ! Urlerai ! Urlerai per me !?.Sonia comprendeva solo in parte cosa stava succedendo, in quel momento il dolore ai tendini delle gambe aveva il sopravvento su tutti i suoi pensieri. Se avesse potuto avrebbe implorato il suo Padrone di allentare quella nuova agonia, ma non poteva che mugolare indistintamente mentre Lui giocava indisturbato con le sue tette deliziose e sensibili. Ed anche se avesse potuto rivolgersi al suo Padrone??Non ti lamentare per così poco Sonia. Ci sono posizioni ben più impegnative in programma per te, vedrai, molto presto! Comunque adesso intendo farti stare un po? più sollevata, certo, ma mi aspetto che poi tu ti comporti da brava bambina? Che mi dici Sonia??.*Sonia era troppo presa per capire bene cosa Lui le stesse dicendo, ma quando sentì quella forte pacca abbattersi sul lato della sua anca destra e contemporaneamente quell?urlo nel suo orecchio ?ALLORA ? RISPONDI ! FARAI LA BRAVA BAMBINA SE TI TIRO UN PO? PIU SU LA SCHIENA ?? cominciò immediatamente ad assentire muovendo la testa in alto ed in basso più che poteva, impacciata com?era dal collare metallico? e forse in mezzo a tutti quei gemiti di strazio al Padrone sembrò di distinguere un Sììììì.*Mentre scuoteva la testa per assentire al suo Padrone, un tintinnio fece notare a Sonia che collegata al metallo del suo collare c?era anche una catena che arrivava dal soffitto disegnando un?ampia ansa verso il basso per poi risalire fino alla sua nuca. Era spessa ma Sonia poteva calcolare che stranamente non era affatto pesante come appariva alla vista?Lui allentò il nodo alla barra del letto ai suoi piedi e filò un po? di corda, finché la schiena di Sonia non si riportò quasi verticale, ancora solo un po? tesa in avanti, quasi a fare un inchino rispettoso.Neanche le passò per la testa di opporsi quando Lui le condusse le braccia dietro la schiena. Sonia si era abbandonata ad un pianto pietoso e singhiozzante.La combattività di poco prima sembrava essersi sopita nella disperazione.Intanto Lui continuava a dilettarsi a spostarle le braccia su e giù, disponendogliele in varie posizioni dietro la schiena, senza forzarerima portò ciascuna delle mani di Sonia ad afferrare il gomito opposto, poi le ri-distese per accostare fra loro i gomiti, che in scioltezza arrivarono ad una distanza tra loro di meno di 5 cm.Poi, con fluidità, ancora senza forzare, le guidò entrambi i polsi più in alto, e con quella che potrebbe essere interpretata come una carezza, le dita del Pazzo si infilarono e dischiusero le mani di Sonia, continuando a sospingergliele gentilmente lungo la schiena. E quando arrivò a farle sfiorare le unghie mal curate e smangiucchiate sulla base del suo stesso collo, esclamò soddisfatto ?Sei scioltissima Sonia! Le tue braccia permettono tranquillamente le posizioni in assoluto più erotiche senza sforzi: I gomiti legati insieme, la preghiera invertita ? Non avrai molte difficoltà ad abituarti a portarle per lunghi periodi, e non ci sarà nemmeno rischio di lussazioni ! ?Dovrò frustarti di più, per compensare, o mi inventerò qualche altra cosa? ho un?infinità di opzioni? Vedremo! Intanto per oggi ti metto in preghiera invertita, ma allentata, senza forzare troppo? in fin dei conti siamo solo agli inizi ? Abbiamo tanto tempo!?.Entusiasmato, agganciò ognuno dei bracciali di Sonia alle estremità di una catenella lunga meno di 50 cm, che però passava all?interno dell?anello posteriore del collare, lo stesso anello del collare dove terminava la strana catena che scendeva dal soffitto. La catenella tra i polsi di Sonia era però libera di scorrervi attraverso. Quando Lui le lasciò andare le braccia, per minimizzare la tensione i polsi incatenati di Sonia si disposero alla stessa distanza dal collare, con le mani sovrapposte, quasi incrociate.?Comportati bene Sonia, SEMPRE, perché ho mille modi per convincerti a fare ciò che voglio, uno per esempio è questo semplice movimento?? le afferrò il polso destro e lo trascinò verso il basso, facendo scorrere la catenella attraverso l?anello dietro al collare e costringendo il polso sinistro di Sonia a scorrerle più in alto lungo la schiena, fino a procurarle un dolore tanto forte alla spalla che Sonia pensò che si sarebbe rotta? ma non accadde. Per tutto il tempo, che a Sonia parve infinito, che il suo Padrone mantenne la presa, Sonia non riuscì neppure a pensare.*?Col tempo questo esercizio ti risulterà sempre più facile, e potremo accorciare la catena? Con braccia così flessibili arriveremo a farti assumere posizioni così erotiche che poi scoparti ne sarà solo la naturale conseguenza?.?Adesso ti libero dal letto e te ne potrai andare in bagno nell?altra stanza a fare i tuoi bisogni, se ti va. Poi vengo io a lavarti? Non fare stupidaggini, se ti lascio andare da sola è perché ho preso tutte le precauzioni? Non puoi fare nulla che io non abbia già stabilito che tu possa fare?. Mentre parlava le lasciò andare il polso destro, che Sonia filò subito più in alto per alleviare il tormento della spalla sinistra. Poi le sganciò le caviglie dal letto e condusse i piedi di Sonia ad avvicinarsi tra loro a circa 20 cm, mentre le sue cosce erano ancora trattenute allargare dalle 2 cinghie del letto. Sonia poté notare che anche alle sue caviglie erano avvinghiate due cavigliere metalliche con anelli a forma di D giro giro, come quelli del collare e dei bracciali. Tra due di questi anelli, uno alla cavigliera destra ed uno alla sinistra, il Padrone agganciò un altro spezzone di 30-35 cm di catenella con altri due piccoli lucchetti lucenti e robusti che s**ttarono con sordi Click, ratificando ancor di più la totale impotenza di Sonia.Poi il Padrone armeggiò ancora alle catene dietro le spalle di Sonia: La catena che arrivava dal soffitto disegnando un?ampia ansa a mezz?aria, era solidamente collegata al collare di Sonia, ed Il Padrone infilò un moschettone ad un anello di questa catena a circa 30 cm di distanza dal collare e poi fece s**ttare lo stesso moschettone anche attorno alla catenella tra i polsi di Sonia.Adesso la catenella tra i polsi di Sonia scorreva sia attraverso l?anello dietro il suo collare, sia attraverso il moschettone.Solo a quel punto il Pazzo liberò il collare dalla fune e sganciò le fibbie delle cinghie che ancora costringevano le cosce di Sonia a stare allargate sul lettino.*Sonia era ? libera ? di alzarsi e di lasciare il letto, ma dove poteva scappare?Lo guardò con gli occhi ancora piangenti e rossi? molto meno aggressivi di pochi minuti prima.
08-03-2022, at 10:43 PM
Alýntý
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