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Crema solare

 
Post #1


Crema solareLeggendo queste testimonianze mi è venuta voglia di portare anche la mia.D'altronde quale maschio, da ragazzo, non ha fantasticato sulla propria madre? Quale adolescente non si è ammazzato di seghe immaginando il corpo nudo, magari non proprio perfetto, della mamma?E chi non ha vagheggiato, lanciando rabbiosamente per aria i propri schizzi di sperma nel buio della propria cameretta o nell'intimità del bagno, di poterli indirizzare sul volto sorridente di colei che lo ha messo al mondo?Oggi sono un attempato funzionario di banca prossimo alla pensione, ma ricordo come fosse ieri quando, poco più che ragazzo, mi capitò di trascorrere, con mia madre, una lunga vacanza al mare nella casa dei nonni.Il babbo era rimasto in città per motivi di lavoro e noi due ci facemmo una magnifica vacanza: il mattino lo passavamo in spiaggia, in un angolo di litorale allora completamente deserto ? adesso, purtroppo, non lo è più ? e il pomeriggio la scorrazzavo con la mia vecchia Vespa lungo le stradine dell'entroterra alla scoperta di angoli caratteristici, paesini semi deserti, vecchie chiesette abbandonate, piccole trattorie dove si cenava all'aperto, sotto il pergolato, spendendo poche lire e mangiando benissimo.Mamma, abbronzata e sempre sorridente e felice, era bellissima. Spesso mi domandava come mai preferissi perdere il mio tempo con lei anziché uscire con gli amici o con le ragazze della mia età, non capendo che la mia gioia più grande era poter stare con lei senza quel rompicoglioni di mio padre che la voleva tutta per se.Lui ci raggiungeva per il week end e durante la notte, o nei pomeriggi assolati, nella camera adiacente alla mia, potevo sentire come se la scopava di gusto.Era bella, mamma, bellissima, e credo che lui se la prendesse in tutte le maniere.Con l'orecchio attaccato alla sottile parete divisoria potevo udire i loro gemiti e quasi intendere le parole che si sussurravano mentre lui sprofondava dentro di lei, quando le chiedeva di mettersi alla pecorina per poterla prendere da dietro o di spalancare bene le cosce per poterle leccare la figa.Li sentivo gemere quando godevano, udivo le parole di mamma durante i suoi prolungati orgasmi o quelle del babbo quando le riversava in pancia le sue sborrate.Ero terribilmente geloso dei loro giochi, soffrivo quando lui la faceva inginocchiare su una vecchia poltroncina per poterglielo sbattere nel culo o sentivo mia madre ridere divertita quando lui le innaffiava il viso con i suoi schizzi.Il lunedì per fortuna mio padre ripartiva e mamma tornava ad essere mia.Non so bene come successe, ma un giorno, nella nostra spiaggetta deserta, lei decise di fare il bagno nuda.Accidenti quanto era bella! Il suo grosso seno era forse un po' appesantito, i fianchi magari erano un po' troppo larghi ed il culo un po' abbondante ma, nell'insieme, mi parve bellissima, una dea, con quel cespuglietto bruno tra le cosce ed i capezzoli induriti forse dal venticello che spirava quella mattina.Mi tolsi anch'io il costume e ci tuffammo nell'acqua limpida del mare. Al largo le venne voglia di scherzare e, giocando a fare la lotta sottomarina, i nostri corpi, inevitabilmente, si toccarono, le mie mani sfiorarono le sue rotondità, il mio uccello, duro da scoppiare, venne inevitabilmente a contatto con la sua pelle.Dovette accorgersi del mio stato di erezione perché la vidi cambiare immediatamente di umore e dirigersi verso riva, dove indossò l'accappatoio.Che figura di merda, pensai, lanciandomi in una lunga nuotata.Quando tornai a riva lei si era rimessa il costume e stava prendendo il sole.Sdraiato al suo fianco stavo prendendo il sole anch'io quando lei, d'improvviso, mi rivolse una domanda a bruciapelo.Ci senti, vero, quando tuo padre ed io facciamo l'amore?Non seppi cosa rispondere, così tacqui.Certo che ci senti, quella casa ha i muri di carta velina. E poi tuo padre fa un tale casino.E scoppiò in una delle sue fragorose risate.Ti da fastidio? - insistette.Un poco.Sei geloso? I figli maschi sono sempre gelosi della propria madre.Un poco ? ripetei.Mi dispiace, povero caro. Il fatto è che tuo padre ha sempre voglia e anche a me...bè, non è certo che mi dispiaccia.Possiamo parlare d'altro ? le dissi seccato.Suvvia, non ti arrabbiare subito. E' naturale che moglie e marito facciano l'amore e si divertano un poco.Ti spiace cambiare argomento? - le ridissi oltremodo seccato.Rise di nuovo.Allora sei proprio geloso! Ma come, un ragazzone come te, potresti avere tutte le ragazze che vuoi e sei geloso di mamma. Che scemo!Mamma, adesso basta, piantala.OK, come vuoi. Vidi che si guardò in giro. A perdita d'occhio non c'era anima viva.Ti spiace se prendo la tintarella integrale? - mi domandò.Figurati.Si tolse il costume e si sdraiò sulla pancia; vidi le sue chiappe bianche che contrastavano con l'abbronzatura della schiena e delle gambe.Mi spalmeresti un po' di crema abbronzante. Bianche come sono, ho paura di bruciarmi le chiappe.Credetti di avere capito male.Vuoi che ti spalmi la crema sul sedere?Ti da fastidio?Ma no, figurati. Solo che...Se ti da fastidio dillo.Ma no. Passami il tubo.E così le spalmai la crema sulle chiappe e, già che c'ero, anche sulla schiena e sul retro delle cosce.Cosa provai? Bé, potete immaginarlo da soli.Credo di avere consumato tutto il tubo perché non la smettevo più di ungere quei due stupendi globi di carne, massaggiandoli e carezzandoli delicatamente.Non sono mai stata tanto unta ? mi disse ridendo ? stasera dovrò fare tre docce per togliermi di dosso tutta questa crema-Scusa, mamma, non volevo...No, continua, mi piace come mi massaggi, è piacevole. Continua.Ed io continuai; continuai fino a quando, silenziosamente, non sentii sgorgarmi dai lombi una lunghissima sborrata che mi riempì i calzoncini da bagno, e allora mi tuffai nell'acqua gelata.Quando pensai di essermi ripreso tornai a sistemarmi al suo fianco.Va meglio? - mi domandò a bruciapelo.Come, scusa? - farfugliai.Dopo il bagno, intendevo.Oh, si , certo, va molto meglio.Notai che sorrideva divertita e con l'aria compiaciuta e, per un attimo, temetti che si fosse accorta della mia goduta.Ci appisolammo entrambi per qualche minuto sotto il caldo sole di luglio e fu lei a svegliarmi.Ho le chiappe bollenti ? mi disse ? è meglio che mi giri altrimenti stanotte sono dolori.Sdraiata a pancia in su, vedevo il suo grosso seno bianco debordare sul suo petto e, tra le gambe leggermente divaricate, potevo vedere emergere dal ciuffo dei radi peli pubici, le labbra carnose della sua femminilità.Visto che sei stato così bravo, perché non mi ungi anche davanti?Guarda come sono bianche le mie tette. Con questo sole rischio di bruciarle.Ma... non saprei ? farfugliai.La visione che mi stava offrendo me lo aveva fatto diventare di nuovo duro.Se mi hai unto il sedere mi puoi anche ungere davanti, no?Certo, mamma.E così, con la poco crema rimasta, la unsi anche davanti.Portava gli occhiali scuri, per cui non so se mi stesse guardando mentre, col palmo della mano pieno di crema, mi avvicinavo timoroso alle sue poppe. Di certo posso dire che stava sorridendo e che sul suo viso era riapparsa quell'aria compiaciuta di poco prima.Gliele unsi le poppe, gliele unsi fin quando riuscii a spremere dal tubo le ultime gocce di crema e fino a quando mi sentii sgorgare la seconda sborrata che, come prima, dovetti fare in silenzio e facendo finta di nulla.Vai a farti un bel bagno ? mi disse allora guardandomi da sotto gli occhiali da sole ? credo tu ne abbia bisogno.Si, hai ragione, fa molto caldo ? le risposi col terrore che avesse intuito qualcosa.Quel giorno pranzammo in spiaggia e, nel pomeriggio, quando il sole picchiava davvero duro, ci rifugiammo sotto un cespuglio di lecci che spandevano una bella ombra fresca.Con gli asciugamani e gli accappatoi facemmo una specie di giaciglio, dove ci sdraiammo fianco a fianco per una pennichella.Per stare più comoda mamma si era sfilata il costume ed aveva indossato un grembiulino da spiaggia che le copriva a malapena le poppe.Cercai di addormentarmi ma il pensiero di quanto accaduto nel corso della mattinata non mi abbandonava. Rivivevo continuamente la scena di quando le avevo unto il culo e le poppe e ce lo aveva di nuovo duro.Sperai che non se accorgesse, anche se il mio costume non lasciava adito a dubbi di sorta.Credevo stesse dormendo quando mi alzai per andare a fare un giro.Dove stai andando? - mi domandò.Da nessuna parte.Allora resta qui. Si sta così bene.La nostra spiaggia era deserta come sempre.Vidi che era tutta sudata.Andiamo a fare il bagno? - proposi.No, vai tu se vuoi.Non importa, vado dopo.Allora adesso sdraiati qui, vicino a mamma.Quando mi sistemai al suo fianco lei si girò dalla mia parte e, nel movimento, un seno le sgusciò fuori dal grembiulino.Lei non ci fece caso.Sei un uomo, ormai. Eppure sei sempre il mio bambino ? mi disse guardandomi con tenerezza ed iniziando a carezzarmi la testa.Poi si protese verso di me ed inizio a baciarmi dolcemente il viso.Il mio piccolo grande uomo ? mi disse continuando a baciarmi il viso mentre la sua poppa, ormai completamente libera, poggiava sul mio petto.Senza sapere esattamente cosa stessi facendo mi venne del tutto naturale allungare una mano e, con le dita tremanti, afferrai quel seno che pareva offrirmisi invitante.Per un istante temetti di sentirla urlare, e invece non accadde nulla.Allora, con un gesto rapido, liberai anche l'altra tetta ed iniziai, con entrambe le mani, a carezzarle, toccarle, palparle. A mano a mano che le mie carezze si facevano più intense sentivo i capezzoli indurirsi e li vedevo inspessirsi.Ti piacciono ancora le poppe di mamma? - mi domandò mentre la sua mano scorreva tra i miei capelli ? quando eri piccolo ti piacevano tanto. Allora era tuo padre ad essere geloso.Invece di rispondere le afferrai con maggiore forza e vi avvicinai il viso.Profumavano di buono e quando vi tuffai il viso la sentii ridere divertita.Facevi così anche quando eri piccolo. Adesso, però, sei grande.E, mentre diceva queste parole, la vidi sollevarsi su gomiti ed iniziare ad armeggiare con la cordicella che reggeva il mio costume.Le ci volle un secondo per sciogliere il nodo ed un altro secondo per abbassarmi, con un colpo secco, il costume.Il mio cazzo, duro da scoppiare, svettava tra le mie gambe puntando la testa verso l'alto.Con un'altra agile mossa mi sfilò del tutto il costume. Non voglio che il mio ragazzo sia geloso ? mi sussurrò poi in un orecchio; il suo fiato caldo mi solleticò piacevolmente facendomi guizzare il cazzo.Mioddio ? fece, accorgendosi del guizzo ? sembra un cavallino imbizzarrito.Io, nel frattempo, avevo affondato il viso nel suo seno ed avevo preso a baciarlo e leccarlo delicatamente. Sapeva di sale, di crema abbronzante, di sudore e, soprattutto, di femmina.Cosa successe dopo potete immaginarlo.Mi offrì il suo corpo da carezzare, toccare, palpare, baciare, leccare e mordere e lei si occupò del mio.Mi carezzò e baciò dappertutto. Mi leccò ogni lembo di pelle. Mi diede la bocca, le labbra, la lingua.Ci leccammo le orecchie, il viso, il collo e si lasciò leccare la pancia, le cosce, i piedi, la figa ed il culo.Mi prese in bocca l'uccello e mi leccò e ciucciò la cappella passando la lingua sui bordi che vedevo allargarsi ed ispessirsi. Mi leccò le palle e mi fece sedere sul suo viso per leccarmi il buco del culo.Inginocchiata sugli asciugamani mi offrì il culo da leccare ed io affondai il viso tra le sue chiappe carnose per lapparne l'interno e leccare il buchetto rosato.Sembrava un'assatanata e capii il perché delle furiose scopate di mio padre. Quella donna avrebbe fatto impazzire qualsiasi maschio.Le due godute della mattina mi impedirono fortunatamente di venire troppo presto, così potei godermi a lungo il suo corpo prima di annunciarle che stavo per svuotarmi.Come vuoi godere - mi domandò sfilandosi di bocca il mio uccello ? vuoi godere in bocca a mamma?Preferirei sborrarti in faccia.Come preferisci, piccolo, puoi sborrare dove vuoi meno che in pancia.Sul viso e sulle poppe; voglio sborrare sul tuo viso e sulle tue poppe.Tutto quello che vuoi.E così mi fece la terza sborrata della giornata, di gran lunga la migliore; inutile dire che sborrai come un cavallo e che la innaffiai tutta, da capo a piedi.Con i miei schizzi le sporcai il viso, il collo, i capelli, le tette, la pancia.Mi piaceva che lei mi guardasse mentre sborravo, dio se mi piaceva.E mi piaceva guardarla protendere il viso verso la testa del mio cazzo per accogliere le bordate di sborra che la colpivano come schiaffi.Sto sborrando, mamma, sto sborrando ? urlavo nella spiaggia deserta ? guarda come sborro, mamma, guarda come sborro!E lei accoglieva compiaciuta i miei schizzi incitandomi a dargliene ancora, a sporcarla tutta.Sborra bambino mio, sborra, svuotati i coglioni su mamma, sporcala tutta, innaffiala per bene. Così, bravo, così, buttane ancora, bravo! Dio quanto sborri ? mi incitava urlando anche lei.Quando mi accasciai sugli asciugamani ero esausto. Non avevo mai goduto tanto e no mi ero mai fatto una sborrata di quelle dimensioni.Che sborrata, accidenti, che sborrata!! - ripetè più volte ripulendosi il viso con un lembo del vestito ? mai vista una roba del genere. Dovevi averne proprio voglia! E dire che stamani ti era già svuotato due volte.Te ne sei accorta? - domandai vergognoso.Certo che me ne sono accorta. D'altronde sono stata io a provocarti chiedendoti di ungermi. Sapevo che ne avevi bisogno.Facemmo un bel bagno e quella sera, dopo cena, mi addormentai come un sasso fino al mattino seguente.Dopo di allora tutto tornò come prima. Mio padre continuò a godersi mamma in ogni maniera ma io non ero più geloso.Avevo avuto la mia parte e sapevo che, quando ne avessi avuto bisogno, mamma era lì, pronta ad accontentarmi.
06-01-2021, at 04:02 PM
Alýntý
 




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