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Sedici anni - Capitolo 7

 
Post #1


Sedici anni - Capitolo 7Capitolo 7Il sole era violento quel pomeriggio di luglio ed io stavamo cominciando a sentirmi come un?aragosta che bolliva a morte. Una nuotata rilassante nel lago aveva rinfres**to Alberto e me, ma ora che stavamo tornando a casa io sentivo la pelle nuda delle spalle e della schiena irritarsi. Avevamo dimenticato la crema solare ed ora ci aspettava una bella scottatura.?La prossimo volta dovremmo andare a nuotare di sera", disse Alberto guardandomi di sottecchi e sorridendo. ?Non avremmo neppure bisogno dei costumi."Rise al suo scherzo ed io sorrisi, ma era un sorriso falso.Alberto ed io avevamo scherzato spesso fingendoci gay ma per qualche ragione lo stava facendolo molto più del solito. Ogni volta che eravamo insieme ci scherzava, ma non sembrava avere il solito atteggiamento. Sembrava che la sua risata fosse solo una copertura e, cosa più curiosa, aveva smesso di chiedermi del mio innamoramento. Sospettava che fossi innamorato di un ragazzo? Gli piacevano i ragazzi? Perché un bel ragazzo come Alberto non aveva la ragazza? Sospettava che l?avessi amato?Mi resi conto che mi ero fatto queste stesse domande su Alessandro e la cosa mi spaventò dannatamente. Amavo Alessandro con ogni grammo della mia esistenza, lui era il mio amico dell?anima, ci non sarebbe mai stato un altro per me. Ma molti vecchi sentimenti per Alberto stavano affiorando, come mostri marittimi che veniva a galla all'improvviso.Era duro tenere gli occhi via da lui mentre camminavamo verso casa mia indossando solamente i costumi da bagno bagnati. Era bello, un po? più alto di Alessandro, muscoloso, capelli corti color ebano bagnati e disordinati per la nuotata. Di solito usava il gel, li teneva scompigliati ed io avevo sempre pensato che stava veramente bene. E quei meravigliosi suoi occhi nocciola! Verdi al centro, affievolendosi in uno stretto anello marrone. Oh dov?era Alessandro? Perché non era là per non permettere alla mia mente di pensare ad Alberto?Finalmente arrivammo a casa mia, sfuggimmo al sole brutale ed andammo nel bagno in cantina per cambiarci i costumi bagnati. Era una tortura che avevo dimenticato, era troppo per me vedere a scuola Alberto nudo mentre si cambiava dopo le lezioni di educazione fisica, ed ora stavo per essere di nuovo sottoposto a quello strazio. Lui calciò via le scarpe mentre io andavo a prendere alcuni asciugamani puliti nella lavanderia e prendermi qualche secondo per poter distogliere la mente dal suo corpo nudo e prevenire qualche problema "meccanico." Ma quando poi ritornai in bagno Alberto era nudo e stava aprendo l?acqua nel box doccia. Mi fermai un momento, un momento troppo lungo. I miei occhi si concentrarono sul suo corpo stretto e quel bel, grosso, pezzo di carne che penzolava tra le sue gambe."Giorgio! " disse spaventandomi, "qualche cosa che non va?"Lo stavo fissando così intensamente, ammirando la sua virilità, che io non mi ero accorto che mi stava guardando. Non so se ero diventato rosso o bianco."Um... no... niente", balbettai appoggiando gli asciugamani."Allora togliti il costume e lavati, l?acqua del lago non era molto bella oggi."Io non l?avevo più guardato da quando avevo appoggiato gli asciugamani e tra il pensieri che roteano nella mia testa e l?ansia di agire calmo e normalmente ero rimasto imbambolato. Lasciai cadere il costume bagnato e lo calciai via prima di rendermi conto che ce l?avevo completamente eretto. Abbassai lo sguardo incredulo al mio pene duro, poi guardai in su e vidi Alberto di fronte a me che mi guardava negli occhi."Tutto Ok, Giorgio", disse piano avanzando un po?.I miei occhi erano incollati ai suoi ma riuscivo a vedere anche il suo corpo abbronzato ed il suo cazzo impressionante che cominciava ad allungarsi ed irrigidirsi, gonfiandosi con l'attesa ed il desiderio che vedevo nei suoi occhi. Da qualche parte, nelle profondità della mia mente una voce mi gridò supplicandomi di ricordare Alessandro, il mio vero amore, ma il mio cuore ed il mio corpo erano tirati verso Alberto come da una calamita. Feci un piccolo passo verso di lui e misi le mani sul suo torace sodo. Mi chinai lentamente in avanti, la testa sensibile del mio uccello strisciava contro il grosso organo carnoso, e pigiai le labbra contro le sue per la prima volta. La mia mente andò in uno spazio vuoto, l'unica cosa di cui ero consapevole in quel momento era il contatto del suo corpo, delle sue labbra, del suo caldo pene contro il mio.Il nostro bacio si interruppe lentamente ed io mi tirai indietro aprendo gli occhi. Ma Alberto non aveva più quell'espressione di desiderio lussurioso, nessuna espressione di soddisfazione o amore, solamente una misto di orrore e panico. Fui gelato per la differenza fra la realtà ed i segnali che avevo immaginato di vedere, baciandolo dovevo aver commesso il più grosso errore della mia vita. Lui cominciò a tremare visibilmente, la sua voce tremò come se stesse quasi per scoppiare in lacrime."Io... io... devo andare", lui disse tirandosi su rapidamente il costume ed inciampando verso i gradini."Alberto aspetta! " Dissi, la mia vista ai annebbiò mentre cominciavo a piangere.Lui si fermò a metà dei gradini e si girò a guardarmi mentre io mi asciugavo le lacrime."È ok", disse lentamente, "mi piace..... "Tutto si era annebbiato mentre la voce di Alberto gradualmente veniva soffocata dal rumore di una falciatrice. Lentamente aprii gli occhi e vidi le pale di un ventilatore a soffitto che ruotavano. Ero sdraiato sulla schiena sul di Alessandro, lui era a metà sopra di me ancora addormentato. Una gamba senza peli era sulla mia, il suo braccio abbracciava il mio stomaco, la sua testa appoggiata sul mio torace. Ero così sollevato di essere col mio innamorato, l'unico ragazzo che volevo. Feci correre le dita tra i suoi capelli di seta facendolo agitare leggermente, mi diede un sonnolento abbraccio e si accoccolò più vicino. Oh quanto l'amavo, come potevo amarlo di più? Era il ritratto perfetto della pace e della bellezza mentre dormiva. I suoi capelli morbidi, la sua pelle liscia come vetro, il suo dolce alito caldo che soffiava delicatamente sul mio torace. E lui mi stava abbracciando! Realizzare che il più bel ragazzo del mondo era innamorato di me mi portò quasi alle lacrime. Quello era uno di quei momenti teneri e gentili che avrei voluto durasse per sempre. Se non avessi lasciato mai più quel letto avrei anche potuto morire felice.Alessandro si agitò di nuovo e sospirò guardandomi con un sorriso assonnato mentre apriva gli occhi."Buon giorno, amore" dissi baciandolo sulla fronte."Devo svegliarmi? " chiese lui innocentemente. "Non possiamo stare qui, così, tutto il giorno?""A me sta bene", dissi abbracciandolo e tirandolo a me. Sentii la sua erezione che pigiava contro la mia anca ed il mio pene cominciò a rispondere. Faceva caldo e solo un lenzuolo sottile copriva la nostra nudità. Feci correre una mano su e giù sulla schiena di Alessandro mentre mi si stringeva ancora più vicino, baciandomi delicatamente il torace e strofinandomi lo stomaco. Spostò la gamba su ed in giù, strofinando la sua pelle liscia contro la mia. Ammirai le sue gambe forti, bene tornite da ore di calcio."Dannazione", disse piano e sospirò di delusione. "Il calcio, devo essere là per le 11."Guardai l'orologio e mi chiesi se Alessandro avesse letto nella mia mente. Erano le 10 e mezza, non c?era tempo per l?amore. Avremmo voluto stare a letto e farlo, ma Alessandro aveva già saltato per quella ragione l'ultima partita e dato che Cristian non si vedeva da alcune partite, c?era bisogno di tutti i giocatori possibili. Pensai per po? a Cristian. Mi sembrava così estraneo, qualche cosa che non riuscivo a comprendere. Che qualcuno potesse essere un tale buon amico e poi girare le spalle così violentemente. Cosa aveva fatto Alessandro di così grave? Tutto ciò che aveva fatto era stato innamorarsi di un'altra persona. Ma pensai che uno come Cristian non avrebbe mai potuto capire il vero amore, il concetto era troppo elevato per lui. Nessuno di noi l'aveva visto da quella fatale notte alla festa.Ci alzammo dal letto e cominciammo a vestirci, baciandoci di tanto in tanto e toccandoci non appena possibile. Io dovevo frenarmi, sapevo che se eravamo troppo coinvolti saremmo finiti di nuovo sul letto ed Alessandro non sarebbe mai andato alla partita. Ma era quasi impossibile. Ogni volta che le mie mani o le mie labbra toccavano la sua pelle, se sentivo il suo alito o gli accarezzavo i capelli, venivo sommerso dal desiderio e dal desiderio ardente di provargli il mio amore, condividere i nostri corpi, i nostri cuori e le nostre anime, ancora ed ancora.Alessandro finì di vestirsi e rimase fermo di fronte a me. La sua faccia era inespressiva ma i suoi occhi dicevano tutto."Ti amo Giorgio", disse baciandomi delicatamente le labbra. Niente lingua, quasi nessuna pressione, solo un bacio delicato, lento che ha sciolto il mio cuore.Andammo al campo di gioco dietro la scuola chiacchierando felici di sport e dei nostri altri progetti per quel giorno. Era in momenti come questi che io capivo che Alessandro ed io eravamo amici prima e dopo di tutto.Erano arrivati tutti, ansioso di cominciare a giocare, gridavano e stuzzicavano Alessandro che era arrivato per ultimo. Il solito gruppo di amici stava a guardare, seduti sui gradini più bassi della tribuna ed io andai a sedere con Alberto, Tom e due ragazze che non conoscevo. Non riuscivo ad essere naturale con Alberto ultimamente, specialmente dopo il sogno che avevo fatto quella mattina. Perché questi sentimenti dovevano? Perché non potevo amare Alessandro e dimenticare gli altri? Mi sforzai di chiacchierare e sorridere falsamente ma Alberto capiva troppo bene e mi sembrava che mi guardasse di sottecchi, chiedendosi perché sembrassi così distante. Io tenevo gli occhi sul campo e tentavo di guardare la partita, concentrandomi sul mio vero amore. Era sempre un?emozione vedere Alessandro in azione. Guardarlo giocare con tale potenza e forza e sapere che poteva essere anche così aggraziato e gentile. Era anche una vera eccitazione vederlo dimostrare la sua abilità sportiva, guardare i suoi muscoli guizzare ed il suo corpo tendersi mentre metteva tutto il suo cuore nel gioco. Alessandro metteva il suo cuore in tutto quello che faceva, era una delle molte ragioni per cui l'amavo."Giorgio?" Disse Alberto spaventandomi, "qualche cosa che non va?""Cosa? Voglio dire... no, no, perché? " Dissi poco convinto."Beh, da quando ti sei seduto hai detto solo qualche parola. Stai sognando ad occhi aperti, sembri preoccupato, e non è solo da oggi, è così volta che ti vedo."Alberto ora stava pressoché bisbigliando, tentando di non essere sentito dagli altri, ma volendo aiutarmi o confortarmi. Se solamente avesse saputo la causa delle mie preoccupazioni. Per un momento desiderai che sapesse. Si era piegato su di me, bisbigliandomi in un orecchio, facendomi impazzire. Io stavo guardandomi i piedi ma mi girai a guardare Alberto. Per un momento le nostre facce furono vicine ed i nostri occhi erano incollati in quelli dell?altro."Sto bene?, dissi, guardando via rapidamente, sperando che lui non insistesse sul problema."Pronto ad andare, bel tipo?" MI chiese Alessandro sorridendomi allegramente.La partita era finita ed io non sapevo chi aveva vinto. Ero così preso dai miei pensieri che avevo perso tutta la partita! A giudicare dal grande sorriso di Alessandro pensai che la sua squadra avesse vinto e mi congratulai con lui per la bella partita. Salutai rapidamente gli altri ragazzi e prendemmo la via di casa.?Non guardavi, vero? " Mi chiese Alessandro quando fummo usciti dal campo."Non è vero", dissi mentendo a metà."Avresti dovuto sapere che non ho vinto, abbiamo perso 4-0", disse sempre sorridendo.Cercai una scusa ma capii di essere stato scoperto a mentire.?Sai perché abbiamo perso?" mi chiese. "Perché io ti guardavo te invece di pensare a giocare. E tu eri così occupato a guardare me che non ti accorgevi di quello che ti circondava."Alessandro ora quasi rideva ed io non potevo fare a meno di sorridere e ridacchiare."Siamo senza speranza", disse scuotendo la testa, "non c?è partita di calcio in cui invece di giocare non guardi a te pensando quanto vorrei che finisse in fretta per poter andare a casa e fare l?amore."Ora stavo ridendo apertamente ed Alessandro mi gettò un braccio intorno alle spalle mentre ci dirigevamo verso casa mia. Fui piacevolmente sorpreso nel vedere che in casa non c?era nessuno e gli sorrisi maliziosamente."Bene, se vuoi puoi fare una doccia, mi sembra che tu sia accaldato e sudato."Alessandro sorrise ed in breve ci stavamo baciando selvaggiamente, succhiandoci le labbra, la lingua che turbinava nella bocca dell?altro. Alessandro scese a baciarmi il collo ed io gli bisbigliai in un orecchio."Non qui, andiamo nella mia stanza."Corremmo rapidamente in camera mia ed una volta che la porta fu chiusa non dicemmo una parola. Dapprima restammo uno di fronte all?altro, guardandoci negli occhi e muovendoci lentamente. Alessandro si tolse la camicia e l?adoperò per asciugarsi il torace prima di lanciarla da parte. Poi avanzò verso di me , mise le mani alla mia vita si abbassò a baciarmi le labbra. Le sue mani mi alzarono la camicia sul torace, sfregò il pollice sul mio capezzolo in piccoli cerchi. Io sospirai ed interruppe il nostro bacio permettendogli di rimuovermi completamente la camicia. Slacciai la cintura dei pantaloncini e ne uscii lasciandoli cadere sul pavimento. Alessandro mi prese per mano e mi condusse al letto, ci sdraiammo abbracciati, baciandoci e strofinandoci coi toraci schiacciati insieme.Alessandro era pieno di adrenalina s**tenata dal calcio che stava prendendo il controllo della situazione. Le sue labbra erano dappertutto su di me, sulla mia faccia, sul mio collo, sul mio torace, sulle mie braccia. Le sue labbra mi mordicchiarono il pomo d?adamo mentre la sua mano entrava nella parte anteriore dei miei boxer massaggiando le mie palle gonfie prima di tirare fuori la mia erezione dall'apertura frontale. La punta delle sue dita ne tracciarono delicatamente la lunghezza mentre mi succhiava i capezzoli. Tutto quello che potevo fare era stringere il suo giovane corpo e lasciargli il controllo.Presto cominciò a scivolare sul letto, tirando via la mano e le labbra da me di malavoglia. Si mise di fianco a me e lasciò cadere gli slip liberando la sua bella erezione. La guardai quasi sbavando mentre lui agganciava le dita alla vita dei miei boxer e cominciò a tirarmeli via. Alzai le anche per permettergli di farli scivolare giù, le sue mani carezzarono le mie gambe mentre lo faceva. Come un a****le davanti alla sua preda si mise a quattro zampe alla fine del letto, tra le mie gambe larghe e si appoggiò a me. Le nostre bocche si rincontrarono e condividemmo i nostri respiri mentre Alessandro cominciava a muovere le anche. Lo avvolsi con le mie braccia e le mie gambe stringendolo a me, sentendo la sua pelle liscia contro la mia, la sua durezza pigiata contro di me, le sue labbra sulle mie.Rotolammo stringendoci l'un l'altro. Indietro ed avanti finché non fui sopra si lui baciando ogni centimetro del suo corpo liscio, il suo collo, il torace, le braccia e le gambe. Non riuscivo a smettere, nessuno di noi riusciva. Noi eravamo folli di passione come mai prima, quasi infuocati dalla lussuria e consumati dall?amore allo stesso tempo. Ero infiammato di desiderio carnale per ogni caratteristica del suo giovane corpo, il suo torace liscio, i suoi piccoli capezzoli duri, la sua pelle di rame, le sue forti gambe si avvolsero intorno alla mia schiena. Ma era l'amore nel suo cuore, l?amore che dimostrava per me che mi spedì in paradiso.Guardavo il suo torace salire e scendere ad ogni respiro affannoso mentre le mie labbra scivolavano in giù al suo stomaco sodo. Presi in mano la sua bella erezione e cominciai a massaggiare la punta rosa e liscia con le labbra. La sua dolce pre eiaculazione cominciò a colare e cominciai a succhiare tentando delicatamente di succhiarne più che potevo. Alessandro si lamentò mentre prendevo sempre più della sua lunghezza nella mia bocca. Avrei voluto farlo lentamente e farlo durare il più possibile ma ero quasi fuori controllo. Volevo così dannatamente assaggiare la sua carne deliziosa e non riuscivo a fermarmi. Succhiai e leccai il più forte ed il più velocemente possibile mentre il suo cazzo diventava sempre più grosso e più rigido, le sue gambe si contorcevano intorno a me. La mia testa si muoveva su e giù, lasciando che le mie labbra carezzassero la sua asta mentre la mia lingua bagnava la testa. Scesi a fonfo a prendere l?intera lunghezza e pigiando il naso nei peli del pube."Giorgio... Giorgio", mi disse piano Alessandro "per favore... inculami per favore."Dovetti fare forza a me stesso per togliere la sua dolcissima erezione dalla mia bocca, ma strisciai in su e lo guardai negli occhi prima di dargli un lungo, lento bacio sulle labbra. Quando le nostre labbra si separarono, Alessandro alzò lentamente le gambe invitandomi a prendere piacere dentro di lui. Mi misi in posizione ma feci in modo si farlo più lentamente questa volta. Mi bagnai un dito in bocca e feci dei delicati cerchi intorno al suo ingresso rosa mentre gli baciavo le caviglie. Feci scivolare dentro un primo dito con lenti movimenti circolari per prepararlo. Presto feci scivolare dentro un secondo dito e lo mossi dentro e fuori mentre Alessandro ansava di eccitazione ed attesa. Capii che non sarebbe passato molto tempo pima che entrambi giungessimo a quel momento felice. Tolsi con attenzione le dita e pigiai la mia cappella contro il suo buco. Una spinta delicata fu tutto quello che feci ed incominciai a scivolare lentamente nel suo corpo eccitante. Alessandro frignò e si lamentò, inarcandosi e contorcendosi. Io pompai dentro e fuori del mio ragazzo tentando con tutte le mie forze di farlo lentamente e delicatamente."Oh Giorgio.... uh... uh... tutto dentro... più profondo." Anelò concupiscentemente.Io mi alzai su di lui spingendo il mio cazzo nel suo buco stretto il più profondamente possibile e facendo strofinare le mie palle contro il suo sedere liscio e morbido. Alessandro emise un lamento appassionato, i suoi muscoli si strinsero mentre lui si avvicinava all?orgasmo. Spinsi con tutto il mio peso contro di lui e riempii del mio sperma lamentandomi e gridandogli."Oh Alberto! " Mi lamentavo, "Oh Dio ti amo Alberto!"Crollammo, un mucchio sudato ed appiccicoso di carne nuda. Ci volle qualche minuto prima che avessi la forza di togliermi da Alessandro e rotolare via. Mi sdraiai su di un fianco vicino a lui, tenendolo nelle mie braccia e baciandogli una spalla. Lui si girò verso di me ed io vidi nei suoi occhi un sorriso soddisfatto. Ma sembrava confuso e la sua bocca era aperta leggermente come se stesse cercando le parole giuste. Ci fu un silenzio lungo e goffo prima che lui finalmente dicesse qualche cosa."Tu... mi hai chiamato Alberto", disse lentamente. "Hai gridato il suo nome, mi hai chiamato Alberto."Rimasi confuso per un secondo, tentando di ricordare ogni pensiero che avevo avuto mentre facevamo l?amore. Poi con una sensazione di nausea compresi che l?avevo fatto, l'avevo chiamato Alberto."Alessandro.... mi spiace... non riuscivo a controllarmi?, cominciai a spiegare."tu cosa? " chiese bruscamente. "Non stavia guardando la partita, seduto con Alberto, proprio davanti a me e te la facevi con un altro? "Alessandro si allontanò da me e scese dal letto, una lacrima gli corse sulla guancia. Cominciò a vestirsi rapidamente ed io ero così scioccato e confuso che riuscivo appena a parlare."Alessandro... aspetta... non ho importunato qualcuno, non te lo farei mai", implorai."No, ma puoi gridare il nome di un altro mentre fotti con me!? Disse incazzato.Ora stava quasi singhiozzando mentre si metteva le scarpe su. Io saltai fuori dal letto ed afferrai un paio di boxer, speravo di fermarlo. Misi una mano sulla sua spalla ma lui si divincolò."Lasciami in pace!? s**ttò, "Sapevo che era troppo bello per essere vero, sapevo che non potevo avere una relazione perfetta col ragazzo che ho amato più della mia vita"Ero inebetito, aveva detto 'Più della mia vita'? Rimasi a bocca spalancata mentre Alessandro si girava ed usciva. Quando mi ripresi lui stava già camminando in strada, asciugandosi il viso tentando di nascondere le lacrime.Le montagne russe erano riprese. Dopo tutto il dolore, dopo aver pensato di averlo perso una volta, dopo l'incredibile felicità di averlo di nuovo, dopo aver portato il nostro amore ad altezze nuove, lottando l'uno per l'altro, Alessandro stava andando via piangendo. Perché doveva accadere? Non potevo tenere Alberto fuori della mia mente. Come avevo potuto essere così avventato e trascurato? Mi odiavo. Forse non meritavo di avere un ragazzo così meraviglioso come Alessandro.C'era una bella mezzaluna quella sera e le stelle riempivano il cielo, brillanti come gli occhi del ragazzo che amavo. Rimasi seduto in cortile su di una coperta a fissare il cielo, sperando di trovare qualche risposta alle mie domande nell'universo o in me. Ma da me non venne nulla. E ora ero qui, solo chiedendomi continuamente cosa c?era di sbagliato.Sentii dei passi felpati dietro di me, troppo lento e felpati per essere dei miei genitori. Mi voltai sperando di vedere Alessandro, ma era mio fratello, Matteo. Mi guardò con comprensione nei suoi grandi occhi marroni ma non disse una parola. Io mi girai di nuovo a guardare al cielo e Matteo si sedette sulla coperta accanto a me, gettando un braccio intorno alle mie spalle ed appoggiandovi la testa. Fui un po' confuso dal suo agire. Matteo ed io eravamo sempre stati uniti ma lui non era mai stato così apertamente affettuoso. Ma il suo abbraccio era più di una semplice carezza confortevole sulla schiena."Giorgio", lui molto quietamente, "devo dirgli qualche cosa. Io so di te ed Alessandro... e... io? anch?io sono così."
06-02-2021, at 04:49 PM
Alýntý
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