Adult Stories Forum

Go Back   Adult Stories Forum Historias de sexo italiano Anal
Register FAQ Calendar Today's Posts Search

Reply
 
LinkBack Thread Tools Search this Thread Display Modes
DurumOffline
No Avatar
Uyarý:
Profil detaylarýný görmek için üye giriþi yapmalýsýnýz

Üyeliðiniz bulunmuyorsa Kayýt ol linkine týklayarak kayýt olabilirsiniz.

Porcellate con un vecchio amico

 
Post #1


Porcellate con un vecchio amico
Conoscevo Gian fin dai tempi delle elementari, siamo sempre stati in classe insieme fino alla quinta superiore e durante l'adolescenza frequentavamo la stessa compagnia di amici, le nostre strade si separarono solo ai tempi dell'università e di li per molto tempo non ci rivedemmo più fin quando, per uno strano scherzo del destino, ci siamo ritrovati a lavorare nella stessa azienda e nella stessa città, molto diversa dal paesino di campagna che avevamo entrambi lasciato spinti dalle nostre ambizioni.
La nostra amicizia ha ripreso da dove si era interrotta come se nulla fosse e dopo il lavoro ci vedevamo regolarmente condividendo l'interesse per lo sport, per le moto e per la figa finché un giorno Gian mi si avvicinò sul lavoro e mi disse: "c'è da andare a fare un'assistenza in Ungheria solo che bisogna andarci in auto perché c'è da portare dei ricambi, servono due persone, che dici se andiamo io e te? Ci divertiremmo parecchio".
Ovviamente risposi di si anche se un viaggio del genere, in macchina, sicuramente sarebbe stato pesante.
Gian venne a prendermi la domenica mattina con l'auto dell'azienda e partimmo verso l'Ungheria per raggiungere la città ove si trovava il nostro cliente affrontando un viaggio di nove ore, durante il quale ci saremmo dati il cambio alla guida, la sera avremmo pernottato in un albergo e la mattina dopo saremmo andati a fare il lavoro, se tutto fosse andato liscio saremmo ripartiti il giorno successivo per tornare in Italia.
Inutile dire che durante il viaggio fra una dormita di chi non guidava e una sosta all'autogrill parlavamo delle cose per le quali condividevamo la passione, fra cui anche la figa; fu così che cominciammo a parlare di scopate nel culo e a raccontarci le nostre avventure con ragazze che si concedono a questo splendido piacere. Gian non sapeva che per quasi tutto il tempo delle superiori io mi facevo scopare il culo da un nostro amico comune, lo facevamo molto spesso, a casa sua perché i suoi il pomeriggio non c'erano mai, all'inizio lui mi forzò dopo che "giocando" ci fummo spinti troppo in la, me lo ritrovai dentro nonostante avesse promesso che l'avrebbe solo appoggiato e quando fu li arrivò fino in fondo svuotandosi le palle dentro di me, tenendomi fermo a pancia in giù sul letto col peso del suo corpo mentre io lo pregavo di smettere in tutti i modi. Inizialmente mi arrabbiai molto ma quando ci ripensavo c'era qualcosa che mi eccitava e, passato qualche giorno senza che andassi a trovarlo, capitai a casa sua, ne parlammo un po' e finimmo per rifarlo senza che quella volta opponessi resistenza, da allora decidemmo che sarebbe stato il nostro segreto e mentre davanti a tutti ci comportavamo da duri e andavamo in cerca di ragazze, ogni volta che rimanevamo in casa sua da soli io diventavo la sua ragazza e scopavamo come pazzi, insomma tornando a noi Gian non sapeva che oltre a metterlo nel culo alle donne, a me, piace anche prenderlo dai maschi.
Fu come un fulmine a ciel sereno che Gian, parlando di culi e di femmine, se ne uscì con la domanda: "sei mai stato con un trans?"
"No" risposi io, "e tu?"
"No, ma ti confesso che mi piacerebbe molto" rispose Gian, "e ti dirò di più" aggiunse, "se mi capitasse mi inculerei anche un maschio, adoro il culo"!
La cosa si faceva interessante perché mi era capitato di vedere il cazzo di Gian diverse volte ed oltre ad essere di dimensioni notevoli sotto aveva due palle enormi, confesso di averci fatto sopra più di un pensiero mentre mi masturbavo, così reagii fingendomi meravigliato ma non scandalizzato facendo quasi subito in modo di cambiare argomento, in modo da non mostrare subito troppo interesse alla cosa. Dopo un po' in auto piombò un silenzio quasi imbarazzante che lui ruppe dicendo: "mi sono quasi pentito di averti confessato quella cosa prima, spero che fra me e te non cambi niente".
"Non preoccuparti" risposi, "se pensi che io possa cambiare il mio modo di vederti per questo mi offendi".
"Davvero non ti da fastidio?" mi chiese meravigliato.
"Assolutamente no" risposi, poi mi lasciai sfuggire: "anzi!"
"Anzi?!" osservò lui.
"Anzi la nostra amicizia è ancora più sincera" risposi salvandomi per un pelo dallo scoprire le mie carte.
Passò qualche altro minuto di silenzio poi non resistetti e gli chiesi: "ti sei mai fatto una sega pensando a me?".
Gian arrossì ed il suo rossore avrebbe tradito ogni suo diniego ma non ce ne fu bisogno, disse semplicemente: "si, molte volte".
Rimasi a bocca aperta per qualche secondo meravigliato dalla naturalezza con cui ammise la cosa poi gli chiesi cosa avesse fatto s**turire in lui la fantasia su di me e la risposta fu una vera doccia fredda: "Ti ricordi di Dondolo?" (Dondolo era il soprannome dell'amico che mi scopava ai tempi delle superiori)
"Certo!" risposi.
"Sai, una volta ero a casa sua, ti ricorderai che lui aveva un sacco di giornaletti porno nascosti in camera da letto, ne stavamo guardando uno e vidi un maschio che ne inculava un altro, reagii dicendo che mi faceva schifo anche se non era affatto vero e lui mi rispose che inculare un maschio non era affatto male, gli chiesi se aveva provato e mi rispose che lo faceva regolarmente a te"
("che bastardo! Doveva essere il nostro segreto!" pensai)
"per un attimo gli credetti poi, ovviamente, mi disse che stava scherzando e che non era vero ma da quel momento in poi immaginai molte volte di prenderti con la forza, scusami".
"E di cosa ti dovrei scusare?" gli risposi.
"Beh, di aver fantasticato su di te" disse lui.
"Ah, e io che pensavo ti scusassi per avermi preso con la forza nei tuoi pensieri, ma poi perché con la forza?"
"Beh, non credo che ti saresti concesso volentieri" disse lui senza sapere quanto si sbagliava.
"Ah, già" risposi, poi venne il momento di darci il cambio alla guida, entrammo in un'area di servizio lungo l'autostrada e proposi di entrare nell'autogrill per prendere un caffè, mentre uscivamo percorrendo la fila di scaffali che costringe gli avventori a passare davanti a tutti i prodotti esposti notai un espositore dei preservativi e decisi che era giunto il momento di rendere più interessante il nostro viaggio, mi ci avvicinai e presi un flacone di gel lubrificante che si trovava sullo stesso scaffale, glielo mostrai e facendogli l'occhiolino gli dissi: "se questa sera ti venisse il raptus di realizzare la tua fantasia almeno soffrirò di meno".
Non seppe rispondere alla provocazione, Gian, e più vedeva che veramente mi avvicinavo alla cassa col flacone in mano per pagarlo e acquistarlo davvero, più i suoi occhi erano increduli e la sua faccia assumeva un'espressione tutt'altro che disgustata.
Salimmo in auto, posai il tubetto di gel nel portabicchieri fra i due sedili, allacciai la cintura e partimmo, in auto regnò il silenzio per qualche minuto poi lui prese in mano il tubetto, lo guardò e prima che sollevasse qualsiasi argomento io gli dissi: "con quello il culo mi diventa più scivoloso di una fica fradicia" e mentre lo dicevo distolsi per un attimo lo sguardo dalla strada posandolo sulla patta di Gian, notando che il cazzo gli stava diventando duro.
"Dimmi che non mi stai prendendo per il culo" mi rispose.
"Quello semmai sarai tu a farlo a me" risposi sorridendo.
"Dai, non prendermi in giro, dimmi se fai sul serio o no" incalzò.
Sospirai, mi misi serio e gli dissi: "Sai, Dondolo ti ha detto una bugia quel giorno".
"E ci credo!" rispose, "sta a vedere adesso che ti lasciavi inculare da lui".
"Non hai capito" gli dissi, "la bugia te l'ha detta sul fatto che scherzava", poi iniziai a raccontargli tutto fin nei minimi dettagli soffermandomi sulla prima volta.
Continuammo a discuterne finché gli dissi che se avesse voluto, la sera, in albergo, avremmo potuto realizzare la sua fantasia in cui mi prendeva con la forza, avrebbe potuto provare a convincermi a giocare un po', poi mi sarei tirato indietro ed avrei finto di resistergli, mi chiese come mai gli stessi offrendo quell'opportunità e gli risposi che anch'io su di lui avevo fatto più di un pensiero ed inoltre mi piacevano i giochi di ruolo.
"Non è che una scena del genere ti ricorda la prima volta in cui sei stato preso da Dondolo e ti fa star male?" mi chiese premurosamente.
"Al contrario" risposi, "mi piacerebbe riviverla sapendo che è un gioco, con l'esperienza che ho adesso, godendomi la cosa, sarebbe come un modo per esorcizzare la sottomissione che mi ha inflitto, anche se oggi lo ringrazio ancora per averlo fatto ed avermi fatto scoprire certi piaceri".
Continuammo il viaggio parlando di come mi avrebbe inculato e di cosa avrebbe potuto farmi e cosa non avrei voluto finché gli dissi: "se mi devi prendere con la forza e facciamo la lista delle cose da fare non è più divertente, non trovi?" poi entrai in un'altra area di servizio e ci scambiammo nuovamente di posto alla guida.
Ripartimmo e io distesi lo schienale del sedile dicendo che avrei dormito un po', rannicchiandomi su un fianco rivolgendo il mio culetto verso di lui non perché stessi comodo ma perché mi divertiva provocarlo.
Sentii una mano toccarmi le natiche, "che fai?" gli chiesi.
"Scusa, non ho resistito" rispose.
"Smettila di scusarti, o ti scuserai anche questa sera mentre mi prenderai con la forza?" gli dissi.
"Ma come faccio a capire se non vuoi davvero?" mi chiese.
"Non preoccuparti, saprò fartelo capire, e continua pure a toccarmi il culo se vuoi, facciamo che nel nostro gioco siamo due amici che se la spassano già masturbandosi a vicenda e facendo certi giochetti, solo che io non ti ho mai concesso di arrivare all'atto finale sebbene tu me lo chieda insistentemente da un po'".
"Mi piace questo gioco" rispose Gian, e mentre lo diceva io mi slacciai la cintura e i pantaloni abbassandoli, mettendo il mio culo nudo a sua disposizione mantenendo quella posa sul sedile.
Gian mi accarezzava le natiche e di tanto in tanto frugava con le dita verso il mio buchetto, senza entrare, io mi lasciavo fare finché notai che di tanto in tanto dopo avermi toccato il buco si portava il dito sotto il naso e se lo annusava, la cosa mi faceva sorridere poi notai che le sue dita tornavano al mio culo umide e mi resi conto che oltre ad annusarle se le leccava.
Un mio vecchio "trombamico" mi ha sempre detto che se un uomo si lecca le dita dopo avermele messe nel culo, o mi lecca direttamente il culo, è perché gli piaccio veramente e di me non gli fa schifo nulla; altrettanto la mia troiaggine si riconosceva se gli pulivo il cazzo con la bocca dopo che mi era venuto dentro.
Continuai a lasciarmi "m*****are" finché decidemmo di fermarci per il pranzo, inutile dire quale fu l'argomento della conversazione durante tutto il tempo passato a tavola, trovandoci già in Slovenia non ci preoccupavamo del fatto che gli altri potessero sentirci convinti che nessuno parlasse la nostra lingua finché, dopo esserci alzati per andare a pagare il conto, il cameriere che ci aveva serviti e che fino a quel momento aveva parlato con noi in inglese si rivolse a Gian in un italiano quasi perfetto e gli disse: "sei fortunato, questa sera divertiti anche per me, fallo piangere, si vede che gli piace".
Io arrossii, che figura! Uscimmo dal ristorante, salimmo in macchina nell'imbarazzo più totale e ripartimmo.
Finalmente arrivammo all'albergo, prendemmo la chiave della stanza e salimmo per posare le nostre valige, Gian mi afferrò, mi buttò sul letto a pancia in giù e mi salì sopra con ancora i vestiti addosso, cominciò a strofinarsi contro di me e io sentii che il suo cazzo era già duro come il marmo, "e adesso come la mettiamo?" mi chiese.
"La mettiamo che andiamo a cena" gli risposi.
Avrei voluto che mi rispondesse "no, adesso ti inculo" e che alle parole seguissero i fatti, invece si alzò liberandomi e scendemmo per la cena. A tavola ci stuzzicavamo a vicenda cercando di non rimediare una figura come quella fatta al ristorante durante il pranzo, era chiaro che più passava il tempo e più lui non vedeva l'ora di prendermi ed anch'io ormai ero impaziente.
Finito di cenare prendemmo l'ascensore e li gli dissi che ero rimasto deluso del fatto che prima, quando gli risposi che saremmo andati a cena, non mi avesse tenuto sotto di se con la forza per poi scoparmi, nel frattempo l'ascensore arrivò al piano e ci dirigemmo verso la camera, ci spogliammo e gli proposi di fare una doccia assieme dato che "eravamo amici che certi giochi li facevano già".
"Si" rispose, "chissà che sia la volta buona che riesco ad avere il tuo culo invece di accontentarmi sempre di seghe e qualche pompino senza neppure l'ingoio".
"Scordatelo!" gli risposi, "sono una ragazza seria, io!" e sculettando mi diressi verso il bagno mentre lui mi seguiva, stava entrando nella parte, ci sapeva fare.
Aprimmo l'acqua e ci infilammo sotto la doccia, il box era piccolo e ci costringeva a strofinarci l'un l'altro continuamente, gli voltai maliziosamente le spalle e gli chiesi di insaponarmi la schiena, ovviamente lui andò subito ben più in giù e io, fingendo di non essere completamente d'accordo, lo lasciai fare.
Mi lasciai insaponare il culo e quando sentii che con un dito tentava di entrare balzai in avanti e gli dissi: "hey, non ti allargare"
"Ma io non mi allargo, sto cercando di allargare te" mi rispose.
"Te l'ho detto, non lo avrai mai" risposi.
"prima o poi se non me lo dai me lo prendo" rispose lui premendomi contro le piastrelle, appoggiandosi dietro di me con tutto il corpo e guidando con la mano il suo cazzo contro il mio buco come per entrare.
"No, ti prego! Non voglio!" gli dissi.
Rimase a premere col glande contro il mio ano per un po' senza ascoltare le mie preghiere finché mi mise una mano sulla nuca per tenermi la faccia premuta contro le piastrelle e con l'altra mano mi afferrò il bacino tirandomi indietro, costringendomi ad inarcare la schiena offrendogli il culo, pensai che mi avrebbe inculato così e che il gioco sarebbe finito troppo presto, invece iniziò a menarsi il cazzo tenendomi fermo così fino a sborrarmi sulle chiappe e sulla schiena.
Mi dette un'energica sculacciata che sulla pelle bagnata sembrò fare ancora più male poi disse: "così vanno trattate le puttanelle come te, ma rassegnati che prima o poi ti inculo per davvero!"
Si era creato un clima perfetto, nel nostro gioco quella sua sborrata sopra il mio culo mi aveva marchiato come la sua troia ed aveva segnato la mia sottomissione a lui.
Gli lavai il cazzo e mi chinai prendendoglielo in bocca iniziando a succhiarglielo, era barzotto perché nonostante fosse appena venuto la mia lingua lo stimolava a riprendersi in fretta, me lo lavorai finché non tornò duro e a quel punto avevo davanti il tipo di cazzo più pericoloso che esista, ovvero quello con le palle scariche, che dura tantissimo e che è talmente incazzato per l'interruzione del pompino che se non gli dai quello che vuole se lo prende.
Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo e gli dissi di uscire dal bagno perché dovevo fare una cosa, "ti vergogni a farla davanti a me?" rispose.
Gli mostrai il flacone di gel lubrificante e gli ripetei infastidito: "ti ho detto che devo fare una cosa, vai!"
Capì il motivo della mia richiesta e mi lasciò da solo in bagno, presi il tubetto, mi spalmai un po' di gel attorno al buco poi appoggiai l'apertura del flacone al mio ano, glielo premetti contro e lo strizzai facendo si che un po' del contenuto mi entrasse nel mio retto così da creare una riserva di lubrificante per quando sarebbe stato dentro di me.
Ero pronto, uscii dal bagno nudo e lui era sul letto con il cazzo durissimo, mi stesi di fianco a lui e glielo presi in mano nell'attesa di quando mi avrebbe chiesto di più, pronto a rifiutare perché lui desse seguito al nostro gioco prendendomi di forza come avevamo accordato.
"Perché non riprendi quello che mi stavi facendo sotto la doccia?" mi chiese.
"No, te lo scordi, lo so che quando stai per venire mi tieni giù la testa e mi vieni in bocca, ormai ti conosco" risposi.
"Da qualche parte devo venire, scegli, o la bocca o il culo!"
"Il culo ti ho detto che te lo scordi!"
Si alzò, mi afferrò con forza per le spalle e mi fece voltare a pancia in giù salendo sopra di me senza darmi il tempo di reagire, ora non potevo più scappare, con la sua mano guidò il cazzo fra le mie natiche e appoggiò la cappella sentendo che ero già abbondantemente lubrificato, "ma sei già tutta bagnata, allora lo vuoi, eh? Puttanella!" mi disse.
"Ti prego, ho paura, non farlo! Ti faccio il pompino" gli dissi nel tentativo di farlo desistere.
"Troppo tardi" rispose, e con un colpo secco infilò senza alcuna fatica la sua asta di carne nel mio culo abbondantemente lubrificato, urlai.
"Zitta puttanella! Vuoi che ci sentano nelle altre stanze?" mi ammonì, poi mi mise una mano sulla bocca per tapparmela e impedirmi di urlare, senza rendersi conto di quanto in realtà mi piacesse farmi prendere in quel modo fingendo di non volere.
Iniziò a sbattere il suo cazzo su e giù dentro di me con forza, i suoi colpi erano decisi e profondi e mentre lo faceva mi teneva stretto per il petto con il braccio sinistro mentre con la mano destra mi teneva la bocca tappata per impedirmi di urlare.
Io emettevo gemiti di dolore misto a piacere e lui mi scopava con una foga tale che, ne sono sicuro, se gli avessi detto che non volevo più giocare e gli avessi chiesto di fermarsi sul serio non mi avrebbe dato retta.
Andammo avanti così per un po' finché sentii il ritmo dei suoi colpi cambiare e mi disse: "ci sono quasi, bella, tra un po' sarà tutto finito!"
Sinceramente non avrei voluto che finisse così in fretta ma le regole del gioco stabilivano che non spettava a me decidere, anzi la cosa avrebbe dovuto dispiacermi quindi iniziai a gemere scuotendo la testa come per dire no, mentre la sua mano mi impediva di aprir bocca.
Ed eccolo lo schizzo! Sentii il suo cazzo pulsare e svuotare dentro di me una quantità di sperma notevole, mi chiedevo dove l'avesse presa dato che mi era venuto poco prima sul culo menandoselo nella doccia.
Dopo essere venuto l'uomo diventa docile e tutta la sua aggressività di quando ti ha preso con decisione sembra sparire, era ancora sopra di me mentre sentivo il suo cazzo ammosciarsi, mi liberò la bocca dalla sua mano, mi diede un bacio sul collo e mi disse: "scusa".
"Scusa di che?" gli risposi.
"Ti ho appena fatto una cosa bruttissima, tu non volevi" disse con tono mortificato.
"Ma scherzi? Erano gli accordi del gioco, certo che volevo!"
"Si ma se mi avessi chiesto di smettere non so se l'avrei fatto"
Mi voltai indietro per guardarlo in faccia, lui era ancora sopra di me, gli sorrisi e gli dissi: "va bene così, fidati, mi è piaciuto tantissimo".
Scese da sopra di me rotolando su un fianco, io mi rannicchiai davanti a lui e mi feci abbracciare da dietro, il suo cazzo moscio e umido strofinava contro le mie natiche fradice e rimanemmo così in silenzio finché mi chiese: "e tu?"
"C'è tempo" risposi, poi iniziai ad ancheggiare contro il suo bacino facendogli capire che avrei gradito un altro giro.
"Hey, non sono mica una macchina!" mi rispose.
"Dai che ce la fai, quando ti ricapita?" e subito dopo averlo detto mi voltai, lo feci stendere a pancia in su e glielo presi in bocca notando subito da come si rigonfiava che gradiva molto la cosa.
Appena fu duro di nuovo gli salii a cavallo e mi ci impalai sopra, cominciai a muovermi su e giù poi gli afferrai una mano e me la portai sul cazzo facendogli capire che volevo essere masturbato mentre facevo su e giù sopra di lui.
Iniziò a menarmelo facendomi una sega magnifica, quando fui sul punto di venire si accorse che il mio culo si stringeva attorno alla sua asta e me lo fece notare, "oh cazzo! Senti come si stringe, me lo stai succhiando col culo!" disse.
Appena lo sentii dire così chiusi gli occhi e prima di lasciarmi andare all'orgasmo passai una mano dietro e gli afferrai le palle, lui perse il controllo e venne dentro di me una seconda volta mentre me lo menava e gli schizzavo sulla pancia.
Finito l'orgasmo mi lasciai cadere su un fianco, lui mi abbracciò di nuovo da dietro e mi disse: "dobbiamo farle più spesso queste trasferte assieme".
"Già" risposi.
"Che ne dici se instaurassimo un rapporto come quello che avevi con Dondolo? Potresti diventare la mia puttanella segreta"
"Vedremo, mi hai scopato una volta e mi vuoi già portare all'altare?"
"All'altare no, ma scoparti con una certa regolarità si"...
02-29-2024, at 09:43 PM
Alýntý
Reply




Powered by vBulletin® Version 3.8.11
Copyright ©2000 - 2024, vBulletin Solutions Inc.
seks filmi izle ... bursa escort bursa escort bursa escort ... etimesgut escort izmir escort izmir escort izmir escort etimesgut escort keçiören escort çankaya escort sincan escort Anadolu Yakasý Escort Kartal escort Kurtköy escort Maltepe escort Pendik escort Kartal escort sincan escort dikmen escort altyazýlý porno þiþli escort mecidiyeköy escort beþiktaþ escort escort istanbul ataköy escort bursa escort bursa escort bursa escort bursa escort bursa escort alt yazýlý porno hack forum darkhack.org gaziantep escort bayan gaziantep escort seks hikayeleri gaziantep escort Canlý bahis siteleri escort escort escort travestileri travestileri Escort bayan Escort bayan bahisu.com girisbahis.com etlik escort etimesgut escort antalya rus escort Ankara escort bayan Escort ankara Escort ankara Escort eryaman Keçiören escort Escort ankara Sincan escort bayan Çankaya escort bayan hurilerim.com Escort escort istanbul escort beylikdüzü escort ankara escort