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Assuntina

 
Post #1


AssuntinaPer raccontare la mia storia devo fare un salto nel tempo e tornare a molti anni or sono, quando le donne portavano lunghe gonne a fiori, si predicava il libero amore e farsi uno spinello era giudicato più sano che fumare una sigaretta. A quel tempo avevo all'incirca una ventina d'anni e mia madre, che ne aveva da poco compiuti quaranta, aveva sposato quella filosofia di vita hippie e si comportava di conseguenza, con buona pace di mio padre, che invece era un bacchettone tutto d'un pezzo, sempre in giacca e cravatta.Dopo pranzo, quando il babbo tornava in ufficio, io e mamma ci fumavamo un paio di spinelli e la cosa per me finiva lì. Frequentavo il Politecnico e dovevo studiare parecchio, per cui avevo bisogno di avere la mente lucida.Lei invece non faceva un cazzo dal mattino alla sera, e di spinelli se ne faceva in gran quantità; tanto, i soldi li portava a casa mio padre, un noto commercialista, e la casa la mandava avanti Assuntina, una ragazza siciliana poco più grande di me.Certi pomeriggi era talmente sballata che finii col preoccuparmi per lei, però avevo i miei impegni per cui alla fine non feci nulla.Dovevo studiare sodo per prepararmi agli esami e solo di tanto in tanto abbandonavo la mia camera per andare in cucina a mangiare qualcosa o uscivo a fare due passi e fumarmi una sigaretta.Un pomeriggio in cui lo studio mi pesava più del solito andai a trovare mia madre, la cui camera si trovava dalla parte opposta del nostro grande appartamento.Quando non usciva con le amiche passava lunghe ore in camera sua ed io mi ero sempre domandato come spendesse il suo tempo.Percorrendo il lungo corridoio che separava le nostre camere passai davanti alla cucina e alla lavanderia, dove solitamente Assuntina sbrigava le sue faccende, ma non vidi traccia della ragazza.Sarà uscita a fare qualche commissione, pensai, e giunto davanti alla porta di mamma feci per bussare.Ma un rumore di voci proveniente dall'interno della sua stanza mi trattenne.Pensai che stesse parlando al telefono, per cui attesi davanti alla sua porta che terminasse la conversazione per non disturbarla.Non mi ci volle molto, però, per capire, che non stava telefonando. I rumori che sentivo provenire dall'altra parte della porta non erano certo quelli di una conversazione telefonica.La mamma si deve essere di nuovo sballata con quei maledetti spinelli, pensai, e per sincerarmene sbirciai attraverso il buco della serratura.Ragazzi, che visione! Rimasi talmente basito di fronte a ciò che si presentò al mio occhio che mi ci volle qualche secondo per realizzare che non stavo sognando.Sdraiata sul suo lettone la mamma aveva il seno scoperto e si stava titillando freneticamente i capezzoli mentre Assuntina, con la testa infilata sotto l'ampia gonna a fiori gialli e rosa di mia madre, doveva evidentemente essere impegnata a leccarle la figa.Sebbene non potessi vedere cosa la ragazza stesse facendo a mia madre, i suoi mugolii ed i suoi incitamenti non potevano lasciare adito a dubbi di nessun tipo.Leccamela Assuntina, leccamela, la udii mormorare, leccamela per bene, fammi godere come solo tu sai fare!Ahh. come sei brava Assuntina mia, quanto mi stai facendo godere!Lo spettacolo era davvero eccitante. Vedere due donne che stanno lesbicando tra di loro mi ha sempre arrapato, se poi una delle due è anche tua madre la cosa ti fa davvero andare fuori di testa, così estrassi l'uccello dalla patta e mi apprestai a tirarmi una bella sega.Mamma aveva ancora due belle tette, e quando Assuntina la fece venire mi feci anch'io una bella sborrata sporcando il pavimento.Quando il viso della ragazza sbucò dalla sottana di mia madre vidi che era tutto rosso e notai che si stava leccando le labbra.Mamma la fece sdraiare al suo fianco, al posto di mio padre, e giratasi verso di lei le diede un lungo bacio in bocca.Hai un buon sapore di figa, la udii mormorare alla ragazza; poi le sollevò il grembiulino da lavoro, le abbassò le mutandine facendole scivolare fino alle caviglie, e le tirò un ditalino.La figa della ragazza, ricoperta da una sottil peluria bruna, era davvero invitante; mamma gliela sbatteva delicatamente ed io potevo vedere le labbra carnose imperlarsi di umori mentre le dita della mamma le stavano lavorando; la ragazza stava godendo come una maiala, potevo chiaramente udire lo sciabordio delle dita di mia madre nella sua figa fradicia, e quando fu sul punto di venire vidi i suoi sughi colare sulle lenzuola di seta.Fatemi venire signora, fatemi venire, implorava la ragazza con le gambe spalancate protese verso l'alto per permettere alla sua padrona di sbattergliela meglio, fatemi venire... ahhh, ahhh, sto venendo signora, sto venendo!!Vieni Assuntina cara, vieni, le sussurrava mia madre carezzandole con la mano libera il viso, fatti una bella goduta.Ce la facemmo insieme la bella goduta, perché quando Assuntina venne inarcando il corpo e affondando il viso tra le grosse poppe di mamma io rilasciai la mia seconda sborrata, meno abbondante della prima ma pur sempre assai soddisfacente.Quando abbandonai il mio posto di osservazione la ragazza si stava lentamente riprendendo da quel gigantesco orgasmo e mamma si stava leccando avidamente le dita che aveva tenuto nella sua figa.Hai capito la mamma, dissi tra me mentre mi stavo risciacquando, il vecchio è in ufficio a farsi il culo e lei se la spassa con la serva.E quella Assuntina, che stronza! Quando ho provato a metterle le mani addosso si è messa ad urlare come un'aquila minacciando di dirlo a mio padre e poi la trovo a fare la maiala con mia madre.A quel punto mi rammentai di un episodio di qualche settimana prima quando, entrato all'improvviso nel guardaroba, ho trovato il mio vecchio in mutande e Assuntina inginocchiata di fronte a lui.Sul momento non ci feci caso - mi sta attaccando un bottone della camicia, mi disse prontamente lui girandosi dall'altra parte, ed io ingenuamente gli credetti ? ma ora capisco cosa gli stesse facendo. Altro che attaccargli un bottone, quella stronza gli stava tirando un bocchino! I miei vecchi se la facevano entrambi la loro servetta, e l'unico pirla a rimanere a bocca asciutta ero io. Chissà se mamma e papà erano a conoscenza l'uno dell'altra. Magari si fanno anche delle orgette, pensai.Bene, prima o poi sarei riuscito a scoprirlo.Invece mi ero sbagliato. Mamma se la faceva di giorno e il babbo di notte.I miei dormivano in camere separate ? il nostro appartamento, ereditato dai nonni materni che un tempo erano stati molto ricchi, era enorme ? e le loro stanze erano divise da due salottini, per cui godevano entrambi della massima libertà.Dopo vari appostamenti una notte vidi Assuntina sgusciare nella camera del babbo e dal buco della serratura potei assistere ad uno spettacolo molto interessante.La ragazza, che durante il giorno aveva un'aria piuttosto dimessa, con i capelli raccolti, il viso senza trucco, le ciabatte ai piedi ed un triste grembiulino nero indosso, quella notte pareva una gran dama che stesse per recarsi ad un ballo.Portava i lunghi capelli neri vaporosamente sciolti, aveva il viso leggermente truccato ed indossavo un elegante abito blu scuro piuttosto scollato che metteva in risalto il suo seno abbondante e sodo, calze velate nere e delle eleganti scarpe con un tacco della giusta misura.Che pezzo di figa!, mi sentii esclamare dentro di me, il brutto anatroccolo si è fatto cigno.Il babbo l'attendeva seduto su una poltroncina di velluto beige, con indosso la sua elegante vestaglia di seta rossa.Li sentii bisbigliare e li vidi baciarsi, poi lui le fece indossare dei gioielli della mamma, una parure di diamanti e smeraldi che era stata della nonna e che doveva valere una fortuna.Sei bellissima, le sussurrò il mio vecchio infilandole una mano sotto il vestito, sembri una principessa.Fattala sedere sulla sua poltroncina le sfilò rapidamente le mutandine, si inginocchiò a terra ai suoi piedi, le fece divaricare le gambe, e infilata la testa dentro il suo vestito si produsse in una rumorosa leccata di figa.La figa di Assuntina doveva essere parecchio saporita perché la testa del mio vecchio sembrava non dover più uscire da lì sotto.Dottore mi sta facendo venire, annunciò ad un certo punto la ragazza premendo con entrambe le mani sulla testa del suo amante.Continui così che sto per venire, continui a leccarla; così, bravo, in quel punto, passi con la lingua in quel punto che mi sta facendo impazzire. Ecco, lo succhi, mi succhi il bottoncino che ci sono quasi.In quel momento la padrona era lei e mio padre, il dottore, stava eseguendo tutti i suoi ordini.La ragazza venne inarcando il corpo, e tremando tutta la vidi mordersi le mani, probabilmente per non urlare dal piacere.Quando mio padre si sfilò finalmente dal suo vestito aveva una faccia da fare paura, con i lineamenti contratti e gli occhi iniettati di sangue. Doveva essere arrapato come una bestia, e rizzatosi in piedi si sfilò rapidamente la vestaglia.Sotto era completamente nudo e notai che per la sua età aveva ancora un fisico niente male, asciutto e muscoloso. Ma quello che più mi colpì fu il suo cazzo ritto, un bastone enorme e nodoso, lungo e spesso, scuro e perfettamente dritto. In quel momento mi trovai a pensare con una punta di gelosia a come doveva essersi chiavato mia madre con quel popò di affare.Anche la sacca dei coglioni era enorme e istintivamente feci il paragone con i miei attributi che non reggevano assolutamente il confronto con i suoi.Afferrata Assuntina sotto le ascelle la sollevò come un giunco e la scaraventò sul suo lettone.Adesso mi ti faccio, le annunciò saltandole sopra.Senza neppure spogliarla le sollevò il vestito, si piazzò bene sopra di lei e con un sol colpo si infilò dentro di lei.Ben lubrificata dalla precedente leccata di figa la ragazza accolse tranquillamente quella popò di mazza ed il mio babbo si fece una interminabile cavalcata tra quelle giovani cosce.Fatte scendere le spalline del vestito le denudò il seno, due magnifiche poppe che il grembiulino da lavoro avevano sempre mortificato, e prese a leccargliele avidamente mentre scorreva sempre più furiosamente dentro la sua figa.Io nel frattempo mi ero sfilato i calzoni del pigiama e me lo stavo menando a più non posso quando, all'improvviso, fui raggelato dalla voce di mia madre.Cosa stai facendo?, mi domandò a bruciapelo.Era proprio dietro di me, in camicia da notte e a piedi scalzi. Evidentemente non l'avevo udita arrivare.Mi hai fatto spaventare, mi disse con la voce assonnata, stavo andando in bagno quando ho visto un'ombra nel corridoio. Ho temuto che fosse un ladro.Senza calzoni del pigiama e col cazzo duro in mano davanti alla porta di mio padre non sapevo proprio cosa rispondere.Il corridoio era buio e sperai che non si accorgesse del mio stato, ma non fui esaudito.Non starai per caso spiando tuo padre, mi domandò abbassando lo sguardo verso le mie parti meno nobili, non sarebbe carino. E non è carino neppure farti trovare da tua madre in queste condizioni.Parlava sottovoce per non farsi sentire da suo marito e allora intuii che dovesse sapere che cosa stava succedendo dall'altra parte della porta. Il babbo si sta scopando Assuntina, le dissi con voce stizzita.Lo so, ma non sono affari tuoi. Al massimo sono affari miei, che sono sua moglie, ma a me non me ne frega niente. Buon per lui, lei è una bella ragazza e lui è ancora nel pieno della sua vitalità; non mi dispiace se si diverte un po'. Anzi, non fare rumore e fammi dare una sbirciata.Così la vidi abbassarsi e mettere l'occhio al buco della serratura della stanza di mio padre.Accidenti!, la udii mormorare, se la sta scopando proprio per bene quel maiale. Una volta lo faceva con me, ma adesso sono vecchia e non gli interesso più.Vieni spesso a spiarlo e a tirarti le seghe?, mi domandò senza staccare l'occhio dal buco della serratura.E' la prima volta, giuro.Poi, non sapendo se facevo bene o male, aggiunsi qualcosa.L'altro giorno ho spiato anche te.A quel punto distolse l'occhio e mi rivolse uno sguardo interrogativo.Ti ho spiata mentre leccavi la figa ad Assuntina ed anche mentre le hai tirato un ditale.Ma sei proprio un porco!, esclamò a voce un po' troppo alta, con il rischio di farsi sentire dai due amanti. E tu, allora?, ribattei a quel punto. Io, cosa?Preferii non rispondere e lei preferì non insistere.Andiamo a farci una canna, mi propose inaspettatamente, oramai sono completamente sveglia. Dai, vieni in camera mia. Mi hanno portato del fumo fantastico dall'Afghanistan; sentissi che roba, ti fa andare in paradiso.Seduti sul suo lettone disfatto lei arrotolò una bella canna e ce la fumammo in santa pace. Era davvero fantastica e dopo avere tirato gli ultimi sbuffi mi sentii come sollevato da terra, mi pareva di essere sospeso nell'aria. Sentii anche una fame pazzesca e, soprattutto, una gran voglia di godere.Chissà se anche lei sta provando le stesse sensazioni, pensai.Glielo domandai e lei mi rispose affermativamente. Avevo ovviamente tralasciato la faccenda del godere ma sul suo viso, illuminato da una piccola abat-jour, vidi una strana espressione; quella che, volgarmente, si potrebbe definire una bella faccia da maiala. Seduta sul letto al mio fianco, la sua camicia da notte le lasciava scoperte le cosce e buona parte del seno.Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, ciascuno immerso nei propri pensieri.Fu lei a parlare per prima, fissandomi dritto negli occhi.E cosa hai provato?Tutto subito non capii a cosa volesse alludere.Quando mi hai vista fare, ...come dire..., quei giochi con Assuntina.Bé, se proprio lo vuoi sapere mi è piaciuto un sacco. Ti sei sparato una sega?Non risposi ma abbassai lo sguardo, e lei capì.In quel momento notai che il suo sguardo si era posato sul davanti del mio pigiama e mi accorsi di avercelo duro come il ferro.E' l'effetto della canna o sono le mie cosce nude?, mi domandò con aria canzonatoria.Entrambe le cose, risposi.Non so se sia capitato inavvertitamente ma dopo quella mia risposta vidi che la camicia da notte si era sollevata ancora un poco sulle cosce permettendomi di intravvedere lo scuro del pelo e le spalline, scivolate di qualche centimetro, avevano scoperto quasi interamente le sue tettone.Te la sei fatta anche tu l'Assuntina?, mi domandò piegando leggermente la testa e guardandomi con un'aria da maiala che fece dare un guizzo al mio cazzo.Feci segno di no, e lei mi diede un buffetto sulla testa scompigliandomi i capelli. Trattenni la sua mano con la mia e lei prese a carezzarmi dolcemente il viso.Povero caro, disse, in questa casa se la fanno tutti e lui è l'unico a rimanere a bocca asciutta.Quella roba che avevamo fumato doveva essere davvero forte e sentivo crescere dentro di me i suoi effetti, sentivo che stava liberando i miei freni inibitori. Forse lo stesso stava capitando anche a lei, pensai.Allungai una mano e la deposi su una delle sue cosce nude.Lei la guardò e mi sorrise.Con l'altra mano feci scivolare del tutto una delle sue spalline ed il suo seno destro sgusciò dalla camicia da notte.Avevo le dita tremanti e sudate quando feci scivolare anche l'altra, e mi sentii il respiro affannoso quando mi ritrovai il suo seno nudo a pochi centimetri dal mio viso.Ti piacciono?, mi domandò. Invece di risponderle allungai entrambe le mani e le avvolsi intorno alle sue tette. Erano pesanti, piene e sode.Sono bellissime, dissi con un filo di voce.Me le lasciò toccare, carezzare, soppesare. Le titillai i capezzoli facendoli indurire e quando vi avvicinai il viso lei non si ritrasse e me le lasciò baciare, leccare e succhiare.Era arrapato come una bestia e sentii che il cazzo, duro da scoppiare, stava iniziando a colare dentro i calzoni del pigiama. Avevo i coglioni doloranti e provavo la voglia impellente di svuotarmeli.Quando feci per sfilarle la camicia da notte lei mi bloccò.Calma giovanotto, mi disse perentoria. Accontentati di giocare con le mie tette. Sono fumata, ma non abbastanza da fare delle sciocchezze con mio figlio.Sfogati così, con le tettone di mamma, mi disse infine con voce più dolce.Vedo che hai il pigiama bagnato. Sei per caso già venuto?Feci segno di no con la testa.Allora cerca di venire. Non puoi certo stare in questo stato.Potresti darmi una mano tu, provai a suggerire, ormai reso intraprendente dalla canna appena fumata.Lei scoppiò a ridere.Ma lo sai che sei proprio sfrontato! Comunque scordatelo. O riesci a venire così o vai al cesso e ti spari una sega.Optai per la prima e con le mani e la bocca attaccate alle sue poppe mentre mi carezzava amorevolmente i capelli riuscii finalmente a godere facendomi una lunghissima sborrata dentro il pigiama.Oddio, fece lei dopo che mi fui completamente scaricato, guarda come ti sei conciato! Sei tutto fradicio e mi hai bagnato anche le lenzuola.Va bé, non fa niente. Adesso però vatti a ripulire e poi corri a letto. Deve essere tardissimo e domani avrai lezione.Mi stava trattando come uno scolaretto e la cosa mi faceva incazzare. Ma come, lei faceva la maiala con la serva e con me si comportava da santerellina!Vaffanculo, pensai mentre uscivo dalla sua stanza con i calzoni fradici che mi si appiccicavano addosso.Seguirono giorni e notti di studio intenso nei quali non successe nulla.Mio padre era via per lavoro, in Germania, e mia madre non passava più i pomeriggi in camera sua ma usciva con le amiche. I suoi giochetti con la cameriera li faceva probabilmente durante la mattinata, quando io ero all'università.Dopo poco più di una settimana il babbo tornò dalla sua trasferta tedesca, come sempre carico di regali per tutti.Quella sera cenammo in allegria e abbondantemente e bevemmo anche parecchio champagne per festeggiare il suo ritorno, per cui mi addormentai come un sasso davanti al televisore in camera mia.Mi svegliai a metà della notte con la bocca impastata e quando andai in cucina a prendere una bottiglia di acqua minerale non potei resistere alla curiosità di dare una sbirciatina nel buco della serratura della camera di mio padre.Il vecchio era sveglio, seduto in poltrona con un libro in mano, ed indossava la sua solita vestaglia rossa.Assuntina era già sta di lui o doveva ancora andarci? O magari, invece, era stanco del viaggio e quella notte non desiderava la sua compagnia.Chi se ne frega, dissi tra me tornando in camera con una bottiglia di acqua minerale bella fresca tra le mani.Stavo per riprendere sonno quando udii dei passi felpati provenire dalla parte di servizio dell'appartamento.Era Assuntina che stava evidentemente andando dal babbo, pensai subito, e dopo avere atteso un paio di minuti mi inoltrai lungo il corridoio buio e raggiunsi la stanza del genitore.Dall'interno però non udii provenire nessun rumore e quando attaccai l'occhio al buco della serratura non vidi nulla. La stanza era immersa nel buio ed il silenzio era rotto solo dal leggero russare di mio padre.E allora?, mi domandai.E allora, mi risposi immediatamente, la serva è andata dalla mamma.Invece mi sbagliavo nuovamente. Anche la stanza della mamma era immersa nel buio e nel silenzio. Dalla porta chiusa della cucina vidi filtrare una sottile lama di luce. Assuntina doveva dunque essere lì.Quando la raggiunsi si stava preparando una tazza di tè. L'orologio appesa al muro segnava le tre del mattino.Che ci fai a quest'ora tutta sola in cucina?, le domandai.Non ho sonno. E tu?Non ho sonno neppure io.Vuoi una tazza di tè?Perché no.Prendemmo il tè seduti al tavolo di cucina, io in pigiama lei in camicia da notte. Era corta la camicia, e non potei fare a meno di posare lo sguardo sulle sue cosce, belle tornite. Era anche parecchio scollata e mostrava buona parte delle sue grosse tette.Hai del fumo?, mi domandò.La guardai stranito. Cosa credi, lo so benissimo che tu e tua madre fumate quella roba. Mi piacerebbe provarla almeno una volta.Andai in camera a preparare una canna e ce la passammo a turno sorseggiando il tè. Era roba forte e quando arrivammo al fondo eravamo entrambi parecchio su di giri.Assuntina si lasciò sfilare la camicia da notte. Sotto era completamente nuda.Mi tolsi anch'io il pigiama e quando la feci seder sul tavolo della cucina lei spalancò le gambe, pronta a ricevermi.Non ci furono molti preliminari; in piedi contro di lei la abbrancai per le cosce e puntai il mio cazzo ritto contro la sua apertura. Era bagnata e la penetrai senza difficoltà affondando dentro di lei fino ai coglioni.Baciandola in bocca e palpando con entrambe le mani le sue stupende poppe, grosse, sode e piene, mi feci una lunghissima chiavata.Non venirmi dentro, mi sussurrò quando si accorse che stavo per godere, potrebbe essere pericoloso. A quel punto rallentai il ritmo. Volevo farla godere prima di godere a mia volta.La feci venire alla grande stantuffandola ritmicamente, un orgasmo lunghissimo e rumoroso.Sei bravo, mi disse dopo essersi calmata, sei davvero bravo, era da un sacco di tempo che non venivo così.E' merito della canna, non mio, mi schernii.Adesso vieni anche tu, aggiunse infine inginocchiandosi a terra ed imboccandosi la mia cappella.Sentivo la sua lingua e le sue labbra carnose lavorarmi con perizia la testa del cazzo, percorrerne i bordi e stuzzicarmi il buchetto mentre la sua mano destra mi impastava delicatamente i coglioni ed un dito della sinistra si insinuava tra le mie chiappe per titillarmi il buco del culo.Divaricai un poco le gambe e sentii che il suo dito si stava facendo lentamente e delicatamente strada nel mio buco del culo. Non me lo aveva mai fatto nessuno e all'inizio mi irrigidii, ma dopo poco mi rilassai ed il suo dito riuscì ad infilarsi completamente nei miei sfinteri.Venni nella sua bocca mentre mi tirava un ditale al culo con una sensazione di piacere incredibile. Non avevo mai goduto tanto in vita mia e le scaricai in gola una sborrata maestosa, lunghissima e abbondante, che lei deglutì per intero.Quando si rialzò da terra bevve una sorsata di tè, ormai freddo, e scoppiò a ridere mostrando i suoi bellissimi denti, bianchi e regolari.Così mi sono fatta tutta la famiglia, mi disse dandomi un leggero bacio sulle labbra. Adesso andiamo a dormire che è tardi.Nei giorni seguenti Assuntina ebbe un bel da fare per accontentarci tutti.Di giorno si trastullava con la mamma, di notte si faceva montare da mio padre e di tanto in tanto si faceva delle belle scopate con me.All'inizio pensai che lo facesse per tornaconto personale, ma ben presto capii che lo faceva per lussuria. Quella ragazza era una vera troia e se uno le dava un aiutino facendole fumare uno spinello era veramente capace di tutto.Durante le mie incursioni davanti ai buchi delle serrature dei miei genitori scoprii che la ragazza si faceva anche picchiare da mio padre. Lui, che a me non aveva mai dato neppure uno schiaffo, si arrapava come una bestia ad abbassarle le mutandine e a sculacciarle quelle belle chiappone, bianche e sode. Nudo come un verme e con la mazza dritta e dura la faceva sdraiare sulle sue ginocchia, le sollevava il grembiulino, le faceva scendere le mutandine fino a metà gamba e poi gliele dava di santa ragione, con le mani, con le sue pantofole e perfino con la cinghia dei pantaloni.Lei si lasciava picchiare e quando il vecchio si era talmente eccitato da essere sul punto di godere, scendeva dalle sue ginocchia e si posizionava alla pecorina sulla poltrona, pronta a farselo mettere nel culo.Vedevo le sue belle chiappe arrossate dalle botte che mio padre si leccava avidamente prima di piazzarsi dietro di lei e, a poco a poco, infilare la sua enorme mazza nel culo della serva.Se la inculava come un califfo il mio vecchio, montandole in groppa con tutto il peso del suo corpo e affondando più che poteva dentro di lei.Fatti inculare mia bella Assuntina, le diceva assestandole dei colpi micidiali, fatti rompere il tuo bel culone rotondo. Me lo rompa, dottore, me lo rompa con il suo cazzone nodoso. Me lo sbatta nel culo più che può e si faccia una bella goduta con la sua Assuntina.Ahh, che inculata, ragliava il vecchio, che inculata mi sto facendo con questa bella ragazza! Ahh, come godo, come godo!E intanto le mollava dei sonori schiaffoni sulle chiappe sempre più arrosssate.Sto per sborrare Assuntina, sto per sborrare!! Ahh, ecco, sto sborrando, ti sto sborrando nel culo! Ahh, quanto sto sborrando!Quando finalmente le sfilava il cazzo dal culo vedevo la ragazza partire di corsa e dirigersi vero il bagno da dove udivo poi provenire i rumori delle sue scariche. Quelle inculate dovevano farle l'effetto di un clistere e quei rumori, anziché schifarmi mi eccitavano come una bestia. Una notte in cui li stavo spiando fui raggiunto da mia madre.Era in camicia da notte e nonostante il corridoio fosse buio notai che aveva le narici dilatate e mi parve che il suo viso fosse arrossato. Notai anche che il suo alito sapeva di fumo, doveva essersi appena fatta una canna, forse anche due.Se la sta scopando?, mi domandò sottovoce.No, risposi, la sta picchiando.Fammi vedere.Le cedetti il posto.Guarda come si eccita quel porco a sculacciarla, ha il cazzo duro da scoppiare. Vorrei essere al suo posto a divertirmi con quelle belle chiappone sode.La picchi anche tu?, le domandai.Oh, si, quasi sempre. A lei piace farsi picchiare e a me fa tanto godere.Di canne doveva essersene fatte parecchie per parlarmi così e quando la vidi infilarsi una mano sotto la camicia da notte ed iniziare a sbattersi la topa capii che aveva perso i freni inibitori.Adesso se la sta inculando, mi annunciò, le è montato in groppa e se la sta inculando con una violenza bestiale.Ormai potevo chiaramente udire lo sciabordare delle sue dita nella sua figa fradicia e l'odore dei suoi succhi mi raggiunse le narici. A quel punto mi abbassai il pigiama e lasciai che il mio cazzo duro svettasse liberamente davanti a lei.Cosa stai facendo?, mi domandò.Se te la sbatti tu me lo meno anch'io, le riposi iniziando a lisciarmi la mazza.Tuo padre sta per sborrare, mi annunciò, lo conosco. Quando accelera così il ritmo vuol dire che sta per godere.Ecco, sta godendo quel maiale, le sta sborrando nel culo! Ahh, sto godendo anch'io, anch'io, anch'io!!!Squassata da un lunghissimo orgasmo mia madre venne di brutto e a qual punto godetti anch'io scaricando alla sua presenza tutto il mio piacere.Sto venendo, mamma, sto venendo! Sto sborrando, mamma, guardami, guarda come sborro!!I miei schizzi si infransero rumorosamente contro la porta di mio padre sotto lo sguardo attento della mamma.Sborra bambino mio, sborra! Sborra tanto! Fatti una bella sborrata che a mamma piace tanto guardarti.Quando mi fui svuotato completamente la mamma mi prese per una mano.Vieni da me, mi sussurrò, che ci facciamo una bella canna. Ho ancora tanta voglia in corpo.Ci facemmo la canna, roba fortissima, e mentre ci passavamo lo spinello provai a sfilarle la camicia da notte e questa volta non protestò.Ti vuoi fare la tua mamma?, mi domandò con la voce impastata.Per tutta risposta mi spogliai nudo, la scaraventai sul letto e le divaricai le cosce. Il suo figone peloso mi sorrideva con le labbra umide e dischiuse.Mi tuffai con la faccia tra le sue cosce mi feci una lunghissima leccata di figa mentre lei mi teneva saldamente la testa con entrambe le mani, quasi temesse che io potessi mollarla a metà. Non la mollai, e le feci fare una goduta pazzesca; sentivo i suoi succhi colarmi sul viso, sulle labbra e in bocca e quando mi sollevai le montai sopra e la infilzai d'un sol colpo.Sistemato tra le sue cosce divaricate la montai come un forsennato, poi la feci girare e glielo misi da dietro. Infine la feci piazzare alla pecorina e glielo stangai nel culo. Doveva averne presi parecchi in quel suo bel culone rotondo, perché senza l'ausilio di creme quando appoggiai la cappella al suo buco posteriore mi sentii quasi risucchiare e affondai senza fatica fino all'elsa.Stai rompendo il culo alla tua mamma, mi sussurrò sistemandosi meglio in modo che io potessi affondare ancora di più dentro di lei, non ti vergogni?Non mi diedi neppure la pena di risponderle e abbrancandola per le spalle la tirai violentemente verso di me. Avrei voluto affondarci anche i coglioni in quel culo e spinsi come un disperato.La cavalcai per un po' e quando sentii arrivare la seconda sborrata di quella notte la lasciai partire nei suoi sfinteri.Stai sborrando, piccolo bastardo, mi stai sborrando nel culo!! sibilò lei mentre con la mano si stava montando a neve la passera.Venne anche lei mentre io le riempivo di sborra gli sfinteri.Bene, concludo la mia storia dicendo che Assuntina è diventata mia moglie. Adesso abbiamo tre figli ormai grandi, i miei genitori non ci sono purtroppo più ed io ho ereditato lo studio di mio padre.Assuntina è una brava moglie e se ogni tanto se lo fa mettere da qualche giovanotto o fa qualche maialata con una giovane ragazza non ci faccio caso.Grazie per l'attenzione.
04-15-2021, at 01:15 PM
Alýntý
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