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Le mie storie (66)

 
Post #1


Le mie storie (66)È incredibile gli inviti che una si ritrova quando meno se lo aspetta. Il 13 agosto mi trovavo a Napoli per una serie di motivi che non sto qui a raccontarvi, e naturalmente mi ero preparata a passare il Ferragosto in città. Dopo aver rifiutato gentilmente un paio di richieste di gruppi di amiche diretti uno in Grecia con il caicco ed un altro in un giro per la Spagna, verso l'ora di pranzo, all'improvviso sono cominciati a fioccare i messaggi. "Ho saputo che resti a Napoli", "ma davvero rimani in città?" "Vuoi venire a cena da me?" "Domani vado in barca vengo a prenderti?" Tutti avevano un unico comune denominatore: venivano da maschietti. Mai in vita mia mi era capitata una serie così cospicua di inviti, e mentre leggevo, il cellulare continuava ad emettere il rumore di messaggi in arrivo. Alla fine ne avevo contati circa una quindicina, e non tutti provenienti da persone che conoscevo, neanche fossi stata l'ultima donna rimasta a Napoli il 15 agosto. A qualcuno ho risposto declinando gentilmente oppure dandogli una possibilità più virtuale che reale, poi mi sono trovata davanti un messaggio di Davide, non so se vi ricordate, un ragazzo parecchio più giovane di me (vent'anni) con il quale ho avuto una storia conclusa in maniera un po' spiacevole. A dire il vero, in tutti questi mesi in cui non ci siamo più frequentati, mi ha sempre mandato almeno un messaggio a settimana, continuando a chiedermi scusa, rispettando però la mia decisione di non vedersi più. Quella mattina però, mi sono fermata sulle sue parole, non perché avesse scritto chissà cosa, ma perché mi sono chiesta cosa portasse un ragazzo della sua età a continuare a voler uscire con la sottoscritta. Napoli è piccola, in questi mesi è uscito con un sacco di ragazze, ed io sono stata davvero contenta per lui, ma ha sempre voluto mantenere questo legame con me. Così, non sto a farla troppo lunga, gli ho risposto dicendo che ci saremmo potuti andare a prendere un caffè il giorno dopo. Puntuale come sempre, mi sono presentata in piazza con una gonna sopra il ginocchio , una camicetta sbottonata volutamente tra i seni, ed una scarpa un po' più alta del solito, visto che lui sfiora il metro 90. Un saluto da lontano e mi sono accorta subito della novità: portava una barba piuttosto lunga (come va di moda adesso), ma questo non lo rendeva meno bello di di quanto già non fosse. Ci siamo seduti e devo dire la verità, non mi è stato affatto indifferente anzi il mio corpo ha cominciato a fare una sorta di ola , che io ho faticato a tenergli nascosta. Gli ho chiesto come mai fosse a Napoli il 14 agosto, mi ha risposto che era appena tornato da un viaggio con gli amici, e che sarebbe ripartito il 16 o 17 . Mentre sorseggiavamo i nostri aperitivi, lui veniva pericolosamente verso di me e non faceva altro che dirmi che dagli un'altra possibilità. Io sorridevo dicendo di stare tranquillo, che stavamo comunque parlando ed era già qualcosa. Poi, all'ennesima venuta verso il mio volto, ho sentito la sua mano sinistra a accarezzarmi la gamba di lato, sopra la gonna. Ho avuto una vampata di calore, neanche fosse la prima volta che succedesse qualcosa del genere; subito ho preso il bicchiere ed ho bevuto per cercare di distrarmi un po', ma lui da buon marpione si era accorto della cosa, e giuro, senza che io me ne accorgessi, aveva messo la sua mano all'interno della gonna continuando ad accarezzarmi la parte esterna della coscia, questa volta però pelle a pelle. Io completamente scombussolata, l'ho lasciato fare anche perché non solo non ero in grado di dirgli di no, ma neanche avrei voluto ammesso che mi fossi accorta di tutta la situazione. Ho capito che si era superato ampiamente il limite di guardia e così senza neanche sapere come, mi è uscito un "va bene ci vediamo stasera a cena a casa mia". Mentre dicevo queste parole, un paio di secondi dopo capivo che mi stavo di nuovo mettendo nei guai. Ma purtroppo sono fatta così, istintiva nelle reazioni, troppo genuina per essere una donna.Durante tutto il pomeriggio, sono stata letteralmente inondata dei suoi messaggi di ringraziamento e nello stesso tempo di domande su cosa avessi voluto per dolce o qualsiasi altra cosa. Chiaramente da quasi quarantatreenne, sapevo che dietro tutta questa euforia, oltre ad esserci una sincera felicità per il rapporto ricostruito, c'era anche il suo pensiero di ventenne che era rivolto esclusivamente alla mia patata. Ma, mai come questa volta me la sono voluta io.Pasta con i pomodorini freschi e ricotta salata, per secondo un pollo al forno che devo dire mi riesce particolarmente ben. Lui puntuale come sempre, è arrivato con mezzo chilo di gelato alle creme, proprio come piacciono a me (lo so, sono golosa).La cena è andata via liscia, tra suoi racconti dell'Università, e mie lamentele di lavoro. Poi dopo aver sparecchiato, mi ha fatto sedere nel salone ed è tornato con due coppe giganti di gelato. Si sa che non c'è cibo più "equivoco" del gelato, così, assaggia un po' da me, assaggio un po' da te? È s**ttato il bacio. Mai bacio ha avuto un sapore così dolce! Le nostre lingue si mischiavano ai vari gusti, ed io ero letteralmente in paradiso. Poi, senza staccarci, mi sono alzata dalla mia sedia per sedermi più comodamente in braccio a lui, che dopo avermi sistemato bene sulle sue gambe, ha subito insinuato la sua mano nel lungo spacco della mia gonna a fiori. Le sue dita scalavano ogni centimetro della mia coscia destra, mentre io con le mani mi stringevo alle sue possenti spalle; quando è giunto a sfiorare la mutandina, per un attimo mi sono stancata dalla sua bocca, e dopo avergli sorriso, come a dargli il permesso, ho ripreso a baciarlo mentre lui con le dita superava l'elastico che portava alla mia fica già bagnata da un po'. Era di nuovo dentro di me; sentivo i suoi polpastrelli andare sempre più in fondo per poi risalire, l'orgasmo è venuto da sé. Ma lui naturalmente era appena all'inizio, il suo uccello era ancora nel pantalone. Dopo essermi ripresa un po', gli ho aperto la patta e dopo averlo tirato fuori ho cominciato a masturbarlo. Era in estasi, io come lui ero contenta; poi si è avvicinato all'orecchio e mi ha detto che voleva fare l'amore. Mi sono fermata, l'ho preso per mano e siamo andati in camera da letto. Neanche il tempo di sedermi sul materasso che lui aveva già abbassato i pantaloni, e dopo esserseli tolti velocemente, era sopra di me. Avevo le gambe all'aria, le ginocchia quasi vicino alle spalle, lui entrava ed usciva con la solita vigoria del ventenne, che nonostante i mesi passati, ricordavo benissimo. Poi finalmente mi è venuto sulla pancia e dopo qualche secondo si è steso accanto a me. Io non lo sapevo ancora, ma quella era la prima di una serie di scopate che sarebbero durate tutto ferragosto.Dopo esserci riposati un po', lui con un po' di timidezza mi ha chiesto di poter rimanere a dormire. Io naturalmente ho acconsentito felice, anche perché di starmene tutta sola la notte del 14 agosto, non mi andava proprio. Ci siamo spogliati completamente ed abbiamo ricominciato dove avevamo finito un quarto d'ora prima. I nostri corpi si univano sempre di più, le mie labbra baciavano ogni centimetro di lui così come lui con la sua barba fra le mie cosce mi faceva godere e sorridere contemporaneamente. Dopo averlo fatto credo tre volte, ci siamo addormentati che era notte fonda. Ho aperto gli occhi che erano circa le 9:30 del mattino, e mentre Davide dormiva beatamente, io, stanca per la nottata appena passata, ho chiamato l'unico bar aperto nel mio quartiere per farmi portare la colazione a casa (cosa che faccio di tanto in tanto). Così, dopo circa un quarto d'ora, ha suonato il citofono ed io dopo essermi messa velocemente una vestaglia, sono andata a prendere il vassoio, regalando un mezzo sorriso al ragazzo del bar (che non conoscevo) che oltre all'euro di mancia, mi ha vista anche mezza nuda.Comoda comoda, seduta nel letto, ho messo sopra un vassoio tutto il ben di Dio che mi aveva mandato il bar: cornetti, cappuccini, graffe, caffè e non ricordo cosa altro. Mentre mangiavo in maniera silenziosa, per non svegliare il mio compagno di letto, che apparentemente, a pancia sotto, dormiva come in letargo, all'improvviso, da sotto al lenzuolo ho sentito qualcosa sfiorare la mia coscia, per poi salirvi sopra per accarezzarla? Era la sua mano. Dopo aver indugiato qualche secondo all'interno, naturalmente ha continuato il suo cammino verso "la terra promessa" mentre io continuavo beata a mangiare, esortando lui a fare altrettanto. Ma niente, nessuna risposta se non le sue dita che avevano ricominciato a giocare all'ingresso della mia fica. Inizialmente i suoi movimenti non mi provocavano alcunché, visto che ero intenta a gustarmi il cornetto nel cappuccino; quando però è entrato dentro lentamente? Il solito brivido di piacere ha percorso tutto il mio corpo, facendo interrompere la colazione. Ho cominciato ad ansimare come al solito al ritmo dei suoi movimenti; poi quando le sue dita erano bagnate ben bene, di s**tto si è alzato per andare a fare pipì promettendo, al suo ritorno, un continuo particolarmente eccitante. In effetti mai aspettativa della sottoscritta fu meglio ripagata! Appena tornato, lavato e rinfres**to, ha cominciato a mangiare anche lui, ma contemporaneamente le sue mani e le nostre labbra si mischiavano con il cibo. Il cioccolato sul capezzolo, un po' di crema sulla cappella, la punta del cornetto all'ingresso della mia patata già bagnata da un po', il resto potete immaginarlo. In breve tempo stavamo scopando di nuovo nel mezzo di un letto pieno di briciole . Io mi muovevo sopra di lui con le tettone sporche di Nutella e zucchero a velo, lui mi si tirava a sé cercando di assaporare il tutto con labbra. Poi quasi contemporaneamente siamo venuti, con il suo membro che ancora una volta si lasciava andare addosso alla sottoscritta. L'ennesima risata e ci eravamo resi conto che eravamo in un porcile. Mi sono alzata per andare in bagno a pulirmi e lui mi ha detto "oggi vogliamo passare tutto il giorno nudi, senza vestirsi, solo a fare l'amore?" Io, dandogli le spalle, ho trovato una sua idea geniale, ma a mezza bocca gli ho sussurrato "vedremo? Intanto comincia a togliere tutte le lenzuola che devono andare direttamente in lavatrice". Mentre facevo la doccia, lui, devo dire con mio sommo stupore, è stato un perfetto uomo di casa: sono rientrata in camera da letto che era tutto rassettato, nuovo profumato? Pronto per l'uso! Dopo avergli fatto i complimenti, l'ho lasciato andare in doccia, ed io trovata mi nuovamente sul letto, per un paio di minuti mi sono chiesta cosa stessi facendo, e se fosse giusto essermi rimessa di nuovo nel letto con Davide. Per farmi passare ogni tipo di dubbio, ho deciso di accendere il televisore e dopo poco è arrivato. "Cosa vogliamo fare oggi?" E lui tranquillo mi ha ribadito che avrebbe voluto farlo per tutto il giorno. Oltretutto ha tirato fuori una proposta da me subito accettata: rimanere nudi senza vestirsi. Dopo aver fatto questa sorta di progetto di Ferragosto, sono andata in cucina a buttare quello che rimaneva della colazione, ed al mio ritorno una volta sul letto, eravamo nuovamente a farci le coccole per poi tornare a scopare. La novità della sua barba che accarezzava la mia fica era davvero incredibile. Più di una volta sono venuta solo con la sua lingua. Ma il marpione approfittando dei momenti di poca lucidità che avevo durante l'orgasmo, appena venuta, mi piazzava il suo membro in bocca incitandomi ad arrivare fino in fondo, a succhiarglielo come piace a lui. Ho fatto di più, l'ho fatto vedere in bocca ed ho ingoiato, cosa che non succedeva da tanto tempo, ma l'attrazione fisica che c'è tra noi, mi rende debole ad ogni sua richiesta.All'ora di pranzo gli ho chiesto se avesse fame, e dopo aver tirato fuori dal frigorifero un sugo al pesto, ed avendo comprato il giorno prima della buona mozzarella, mi sono messa a cucinare uno spaghetto, tutta nuda, proprio come mi ha fatto mammina. Naturalmente la sua voglia come al solito era inarrestabile, così mentre giravo il sugo me lo sono ritrovato dietro che, dopo aver agguantato per bene le tettone, strofinava il suo uccello tra le mie natiche. Nel giro di qualche minuto era nuovamente tutto eccitato, e dopo essere riuscita a stento a spegnere il gas, l'ho accontentato ancora una volta appoggiata al lavandino con i seni penzolanti e lui che dopo poco, felice come un bambino, mi veniva sul sedere. Il tempo dell'ennesima ripulita, che lui aveva già messo a tavola i piatti per mangiare. In tutto questo ho benedetto più di una volta il condizionatore che ci ha salvati dal caldo di quel giorno. Credo sia inutile parlarvi dei discorsi che abbiamo fatto, della mia decisione nel continuare a non frequentarlo più, non fosse altro che per una serie di problematiche un po' complessa da raccontare qui. Ma lui sembrava aver capito, anzi ci credo davvero, così è riuscito, senza volerlo, a rendere unici quei giorni. Ma il Ferragosto era ben lungi dal terminare e mentre lui, incredibilmente, dopo pranzo è crollato a letto per una pennichella, io mi sono messa sul divano a leggere, per cercare di riprendere le forze c dare un po' di respiro alla mia amichetta. Saranno state le cinque del pomeriggio quando ho sentito nuovamente aprirsi la doccia del bagno che mi annunciava il suo risveglio. Per la verità io ero già contenta di mio per quello che avevamo fatto, ma sapevo che non gli sarebbe bastato, anzi sarebbe presto tornato alla carica. Appena uscito, ancora un po' bagnato, mi ha trovata seduta sul letto che scherzando mi lamentavo del sonnellino che si era fatto. In maniera del tutto inventata ho tirato fuori il vibratore dicendo che avevo dovuto fare da sola, durante quelle due ore. Lui ha sgranato gli occhi, poi quando ha capito che stavo scherzando, mi ha letteralmente piombato addosso con tutto il suo metro e 90. Abbiamo improvvisato una lotta che potete ben immaginare, è finita con il suo uccello nella mia fica, ma questa volta, forse per volermi sorprendere, forse perché avendo lasciato aperto il cassetto del comodino dove avevo preso il vibratore, aveva visto l'olio lubrificante? Dopo avermi messo a pecorina, ho sentito scendere in mezzo alle natiche l'olio che ha preceduto di pochi secondi la sua domanda "posso?" Voleva il mio culo, ed io gli ho detto di sì, anche perché la fica cominciava a bruciarmi un po'. Non succedeva da tanto, ma il solito piccolo dolore iniziale e poi nuovamente la gioia del sesso e del piacere.Mi rendo conto di aver scritto fin troppo, abbiamo passato la notte insieme di nuovo, e di nuovo si è preso il mio culo. Non so quante volte lo abbiamo fatto, non so quanti orgasmi abbia avuto, ma so che mi sono divertita tanto e quando la mattina del 16 ci siamo salutati, entrambi eravamo contenti di quelle ore passate insieme, senza pensare al domani.
04-27-2021, at 10:53 AM
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