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Un tranquillo week-end di umiliazione.

 
Post #1


Un tranquillo week-end di umiliazione.Vivo del mio lavoro di escort-transex da un paio di anni, ho clienti occasionali e clienti fissi, di esperienze ne ho avute così tante che sarebbe impossibile riportarle qui tutte. Mi limiterò al racconto di quelle più singolari. Tra queste, senza dubbio, quella di un week-end in Toscana?Vengo contattata da uno dei miei migliori clienti, un facoltoso professionista senza problemi di soldi, di cui ho imparato a fidarmi nel corso del tempo. Sempre gentile e corretto, è tra i pochi clienti che accetto di incontrare anche al di fuori del mio studio. Bisogna avere fiducia, per farlo. Ha una proposta particolare, per me: si tratterebbe di trascorrere un intero week-end nel casale in Toscana di un suo conoscente che vorrebbe organizzare una vera e propria orgia per pochi, selezionati amici. A questo festino prolungato parteciperebbero una mezza dozzina di maschi paganti, e tre escorts professioniste (due donne biologiche ed una trans: io). Duemilacinquecento euro di compenso per me. Si svolgerebbe dal venerdì sera alla domenica pomeriggio e sono richieste: disponibilità a rapporti sessuali completi con tutti i partecipanti, apertura al sadomaso leggero e, soprattutto, massima discrezione.Del mio cliente mi fido, so che non mi proporrebbe mai qualcosa di estremo o pericoloso, e duemilacinquecento euro mi farebbero veramente comodo, ciononostante ho qualche remora ad accettare. Sono sempre andata coi piedi di piombo per cose come questa. Un?orgia di 48 ore con una decina di sconosciuti è molto al di fuori delle mie abituali esperienze. Sono tentata di accettare, ma anche un po? spaventata, lo ammetto.Il mio amico mi blandisce, cercando di tranquillizzarmi. E? tutta gente di cui ci si può fidare, gente importante, a sentir lui. Nessun pericolo reale.Alla fine, i duemilacinquecento euro hanno la meglio sui miei scrupoli: accetto. Si rimane d?accordo per il prossimo fine settimana.Ho deciso di andare in macchina col mio amico; un po? perché è comunque un bel risparmio, un po? perché la mia auto è troppo vecchia per affrontare un viaggio di 200 km senza rischi. Siamo partiti a metà pomeriggio e dovremmo arrivare per ora di cena. Dato che ho mille domande che mi frullano nella testa circa ciò che mi dovrò aspettare, ne approfitto per saperne un po? di più:?Senti, io ho riempito la valigia di lingerie sexy? credi andrà bene???Mmm? veramente non credo che ne avrai un gran bisogno? penso si tratti di rimanere nudi per tutto il week-end. L?importante è che tu abbia portato scarpe con tacchi altissimi, come ti avevo detto.??Nudi per due giorni interi? Io avevo portato diversi abiti carini???Non preoccupartene, dai? se servirà qualcosa vedrai che la troveremo lì.? Il suo tagliar corto mi mette sul chi vive, sembra quasi che non mi voglia dire proprio tutto tutto??Senti, ma? sinceramente? c?è qualcos?altro che dovrei sapere???Sapere? Ma no? niente di che???Aspe?? finora sei stato troppo vago. Se non mi dici esattamente di cosa si tratta, puoi pure lasciarmi al primo autogrill che poi me lo trovo da sola il modo per tornare indietro???Ma dai? non fare così, adesso? figurati se ti porto in un posto dove potresti essere esposta a rischi? Ormai dovresti conoscermi bene, no???Di te mi fido, ma non conosco nessun altro, per cui mi sembra naturale volerne sapere qualcosa in più, no!? Dimmi tutto quello che sai in merito a questa cosa del week-end in toscana o ti giuro che torno indietro!?Deve aver recepito il messaggio perché si decide a dirla tutta.?OK, ok? non c?è bisogno che ti scaldi, ti dico tutto quello che so, ok???Ti ascolto.??Insomma? queste persone? tutta gente abbastanza in vista da non voler essere mai e poi mai coinvolte in qualcosa di spiacevole, avrebbero deciso di soddisfare questa piccola comune fantasia? niente di che???E allora tu dimmela, questa fantasia ?Ma si? insomma, te l?ho detto, un festino di 48 ore con un po? di mignotte??. Poi aggiunge: ??scusa, non volevo essere scortese.??Niente di cui scusarti, mi paghi, per cui va bene, si? sono una mignotta. Il problema è che questa mignotta vorrebbe almeno sapere PER COSA, esattamente, verrebbe ad essere pagata!??Ok, senti, i dettagli precisi non li so, so solo che ci saranno una mezza dozzina di clienti paganti e tre di voi, che i sunnominati clienti hanno pagato per potervi scopare come e quanto vogliono per 48 ore di seguito e che non vi verrà fatto niente di male???E la questione del sadomaso, allora???Si, si? ok? ma si tratterà di cose leggere, nessun vero danno? più che altro dovrete essere consenzienti a subire umiliazioni psicologiche, niente di veramente fisico o pericoloso? magari qualche richiesta potresti trovarla un po? bizzarra, ma è più per creare un?ambientazione fetish che per altro, fidati.??Umiliazioni????Senti, Monique? sei troppo intelligente per non sapere che nessuno sarebbe disposto a pagare migliaia di euro solo per fare un po? di sesso con delle professioniste, sia pure per due giorni di seguito. E? ovvio che le loro richieste saranno di carattere un po?? particolare, ma ti giuro che né tu, né le tue colleghe correrete dei veri rischi oltre quello di dover mandar giù un po? di orgoglio personale? credo che per quello che verrete pagate ci si possa stare, no?!?Il ragionamento non fa una grinza. Delle umiliazioni, inoltre, non me ne può fregare di meno. L?importante è che non si ecceda dal lato fisico e questo sembra fuori discussione, stando almeno alle sue parole, per cui mi tranquillizzo un po?. Da quanto ha detto dovrebbe trattarsi soprattutto di soddisfare le fantasie fetish un po? barocche di una mezza dozzina di potenti annoiati.?Ok, va bene? Cambiando argomento? ti sei occupato sempre tu anche di reclutare le mie? colleghe???No, io dovevo pensare solo alla transex, cioè a te. Delle altre due ragazze si è occupata un'altra persona? credo vengano da Firenze, tra l?altro. Non ne so molto.?Ok, di più non posso fare. Che Dio me la mandi buona?Dopo circa tre ore di viaggio ed una decina di stradine secondarie percorse dopo essere usciti dal casello dell?A1, parcheggiamo davanti ad una costruzione a due piani, in aperta campagna.Ha l?aria di essere antica, ma ristrutturata recentemente. Ci sono anche dei corpi di fabbrica secondari, attorno. Probabilmente deve trattarsi di una vecchia fattoria, riadibita a lussuosa residenza di campagna.Scendiamo, sgranchendoci un po? le gambe dopo le tante ore di macchina, Il portone principale è socchiuso, ma non si vede nessuno. Dopo aver inutilmente chiesto permesso ad alta voce, ci decidiamo ad entrare.Ci troviamo in una specie di ampio atrio. Quando i miei occhi si abituano alla differenza tra l?accecante pomeriggio estivo e la penombra dell?ambiente interno, scorgo uno scalone che porta al piano superiore e svariate porte a vetri comunicanti con altri ambienti del piano terreno. La villa sembra deserta.Qualcuno però deve aver udito il rumore prodotto dalle ruote della nostra auto sul ghiaietto esterno, perché da una porta spunta un anzianotto signore piuttosto in carne, elegantemente vestito, che si affretta a raggiungerci con fare premuroso.?Carlo (il nome del mio amico)! Sei arrivato prima del previsto!?Si stringono la mano, Carlo ha la decenza di presentarmi:?Ehmm? questa è Monique.?Il tizio si volta verso di me come notasse soltanto ora la mia presenza e, con un sorriso a 32 denti, prende la mano che gli sto porgendo effettuando il più perfetto dei baciamano che io abbia mai ricevuto (d?accordo? anche l?unico, finora). La cosa mi colpisce positivamente.?Piacere di conoscerla, Monique. Spero si troverà bene fra noi???Ehmm, sicuramente? piacere mio.?Poi, di nuovo rivolto al mio compagno di viaggio:?Magari vorrai salire a darti una rinfres**ta? Ti abbiamo riservato la solita stanza, fai come fossi a casa tua? Gli altri sono quasi tutti arrivati, ma fai con comodo, la cena è prevista per le ventidue. Prima verrà servito un piccolo aperitivo in salone, alle 21,30. Hai un paio d?ore per sistemarti, io intanto accompagnerò la signorina dalle altre ragazze per dare loro le necessarie istruzioni.?L?idea di essere separata dall?unica persona che conosca e che mi dà un po? di conforto morale non mi entusiasma, ma non posso far altro che seguire il mio ampolloso anfitrione, percorrendo tutta una serie di corridoi, fino ad un salottino arredato con gusto raffinato. Sedute su un divano di foggia moderna, ci aspettano due ragazze che sembrano uscite da una rivista di moda. Una, dai lineamenti perfetti ma alquanto duri, è bionda al punto da sembrare albina, l?altra è una nera talmente bella da far impallidire Naomi Campbell. Hanno un?aria abbastanza indifferente, neanche minimamente preoccupata.?Lei è Monique?.?Piacere, Greta.? Fa la bionda, senza mostrare alcun interesse per la mia persona.?Io sono Aurora.? La nera invece mi rivolge un sorriso amichevole, mentre ci si stringe la mano.Parlano entrambe italiano, ma dalla loro pronuncia è evidente come nessuna delle due lo sia. La bionda ha un accento che non individuo bene, forse slavo, forse nordico, mentre quello dell?altra suona inequivocabilmente francese.Il mio accompagnatore si eclissa pregandoci di aspettare lì per qualche minuto ancora. Mi siedo su una poltrona. Segue un silenzio imbarazzato che dura qualche minuto. Sono grata ad Aurora quando, rivolgendosi a me, chiede gentilmente:?E? la prima volta che vieni qui???In effetti si. Per voi non lo è???Questa è la mia terza volta, non c?è di che preoccuparsi, vedrai? e poi pagano bene.? Risponde Aurora. La bionda glaciale si limita a fare cenno di no con il capo.Sto meditando su quale domanda rivolgere loro per avere qualche dettaglio in più, ma veniamo interrotte dal ritorno del panciuto anfitrione.?Ragazze, vogliate avere la compiacenza di seguirmi, prego.?Ci alziamo all?unisono e lo seguiamo in una stanzetta adiacente, una specie di spogliatoio. Proprio come in uno spogliatoio infatti ci sono armadietti metallici contro le pareti e un paio di panche al centro.?Spogliatevi qui, indossate solo le scarpe e lasciate pure i vostri effetti personali negli armadietti, nessuno li toccherà. Quando siete pronte raggiungetemi pure in salone.? Detto ciò, scompare un?altra volta, chiudendosi la porta alle spalle.Comincio a spogliarmi timidamente, spero di non dare l?impressione di essere troppo a disagio, come in effetti un po? sono. Mi aiuta il vedere che loro, invece, non manifestano alcun imbarazzo. Non posso fare a meno di ammirare loro corpi tonici e completamente depilati. Per fortuna sono stata in salone ieri per una ceretta totale e una seduta di lampada abbronzante?Sostituiamo le scarpe con cui siamo arrivate con altre di foggia decisamente più sexy ed arrapante, per il resto rimaniamo completamente nude come richiesto:?Pronte? Andiamo?? Fa Aurora, con quel suo accento francese così sexy, e ci fa strada.Stiamo per entrare in salone, dove ci è stato dato appuntamento. Non so davvero cosa aspettarmi.La prima cosa che noto è la discreta eleganza degli arredi, niente di sfarzoso, ma è evidente come qui di soldi debbano scorrerne, e parecchi. Seduti sugli enormi divani in pelle rivolti verso un grande camino (spento), una mezza dozzina di convitati, vestiti di tutto punto, conversano amabilmente sorseggiando bevande da bicchieri di cristallo. Al nostro ingresso tutti si interrompono, volgendo lo sguardo su di noi. Mi sento come al mercato delle schiave, se rendo l?idea?Sono tutti signori di una certa età, non credo ci sia nessuno sotto ai sessanta. Ci guardano con un misto di sfrontata arroganza e beata cupidigia.Tra i babbioni distinguo il tizio che ci ha ricevuto prima e, fortunatamente, il mio amico. La cosa mi rincuora.Ci viene fatto cenno di sfilare davanti al camino, al centro dello spazio tra i divani. Ancheggio, quanto più posso in maniera sexy, sui miei tacchi 12. Stanno scrutando ogni dettaglio dei nostri corpi nudi, in silenzio. Sui loro volti leggo una sorta di lussuriosa approvazione. La situazione è decisamente surreale.Sinceramente mi aspetto che da un momento all?altro ci saltino addosso per realizzare ogni sorta di nefandezze sessuali, ma vengo smentita. E? ovvio che non ho nessuna esperienza di situazioni del genere. Tutto quello che accade è che il solito tizio di prima si alzi in piedi e ci comunichi:?Signorine, la cena dovrà essere servita per le 22,00 in punto, in cucina troverete il catering, già pronto, e le vostre uniformi. Preghiamo chi è già stata qui di mettere al corrente le nuove () sulle regole e sui comportamenti richiesti per un perfetto servizio. Potete andare.?Seguo le altre due. Arriviamo in una grande cucina molto attrezzata. Al centro, in ampi vassoi disposti su di un tavolo, cibi raffinatissimi in grande quantità, su di una specie di attaccapanni appeso alla parete, tre grembiulini neri con pettorine bianche e cuffiette di pizzo traforato, anch?esse bianche. Un vero e proprio classicone di immaginario fetish, insomma.Indossiamo i grembiulini, che ovviamente lasciano completamente esposti i nostri didietro, e le cuffiette. Tre perfette french-maids. Aurora mi aiuta a realizzare un fiocco posteriore con i legacci del grembiule. Sembriamo tre vere imbecilli, nel complesso. Quando siamo pronte, cominciamo a trasportare i vassoi di cibo nell?adiacente sala da pranzo e, ad un cenno del solito ?Maestro di Cerimonie?, a servirli.Non è che io sia molto esperta nel servire a tavola come previsto dall?etichetta, ma faccio del mio meglio cercando di imitare le mie compagne. Sono un po? tesa e, in più, il dover svolgere questi compiti ancillari praticamente a culo nudo decisamente non aiuta. Così come non aiutano le carezze lascive e le palpatine cui siamo sottoposte ogniqualvolta costrette a piegarci in avanti per servire il cibo. Uno dei commensali arriva perfino a strizzarmi allegramente le palle da dietro proprio mentre sto servendo da bere. E? con un vero miracolo che riesco a non versare il vino sulla costosa tovaglia.Più tardi, mettendo in ordine la cucina mentre i signori ospiti sono comodamente stravaccati in salotto fumando e sorseggiando cognac, provo a chiedere qualche informazione in più.?Ma? che voi sappiate? ci hanno fatte venire qui solo per interpretare la parte delle sexy-camerierine, oppure c?è altro??Stavolta è Greta a rispondere, con un sorrisetto malvagio:?E tu credi di venire pagata così tanto per così poco? Non ti preoccupare che te li faranno guadagnare i tuoi soldi??. Mi si deve esser letto in faccia, perché immediatamente Aurora si affretta ad aggiungere:?Guarda? la sera di arrivo di regola ci lasciano in pace? La prima sera non succede mai niente, di solito. E? da domani che cominceranno le danze vere e proprie? ci comprano, insomma, e dobbiamo fare quello che vogliono loro? Comunque c?è di peggio, al mondo, non preoccuparti...?Enormemente confortata dal fatto che c?è di peggio al mondo, finisco di rassettare poi, sempre copiando quello che fanno loro, tolgo l?abbigliamento da cameriera e le seguo in salone.Al nostro arrivo, ciascuno posa quello che aveva in mano e, come ad un segnale prestabilito, inizia a sbottonarsi la patta dei pantaloni. E? il primo evento apertamente sessuale della serata (palpatine a tavola escluse).In breve sei cazzi più o meno barzotti ci vengono offerti in tutto il loro senescente splendore. Seguendo l?esempio delle mie esperte colleghe, mi accodo alla strana cerimonia che segue: a turno ci si genuflette tra le gambe di ciascun babbione, deponendo un caldo bacio su ogni cappella. Una sorta di rito di sottomissione, in un certo senso. Completato il giro, il solito anfitrione ci chiede di seguirlo.Sono sorpresa, quando realizzo che sta accompagnandoci fuori dal portone di casa. Guardo interrogativamente le mie colleghe di schiavitù, ma non fanno una piega. Nude come ci troviamo, veniamo condotte attraverso lo spiazzo antistante la casa fino ad uno dei caseggiati che avevo notato arrivando, facendoci entrare, aziona l?interruttore di una vecchia lampada al neon pendente dal soffitto dello stanzone nel quale ci troviamo. A occhio direi che si tratti di una vecchia scuderia. Paglia per terra ovunque, alle pareti grossi anelli di ferro cui una volta dovevano essere assicurati i cavalli, un acquaio, pochi altri oggetti, cui non saprei attribuire uno scopo preciso, dall?aria di essere in disuso da anni.?Signorine??Con questo semplice appellativo accompagnato da un gesto della mano, ci fa accostare in piedi ad una delle pareti. Noto che dagli anelli di cui sopra pendono delle catene rugginose. Da un sacchetto che non avevo notato prima, estrae delle cinghie di cuoio borchiato che riconosco essere dei collari e ce ne consegna uno ciascuna. Metto il mio al collo, come stanno già facendo le altre. Dallo stesso sacchetto estrae tre lucchetti e ne fissa uno per collare, agganciandoli al tempo stesso alle catene pendenti dalla parete alle nostre spalle. Ci ha incatenate come a****li, cazzo! Comincio a pensare con una certa apprensione che quella di venire qui non sia stata una grande idea, dopotutto.Ci scruta con palese compiacimento.?Bene. Perfetto, direi? Oh? ho dimenticato una cosa, aspettatemi qua, torno subito??Ma cazzo? a voi sembra normale?? Riesco a formulare una volta ripresami dallo stupore. ?Tranquilla, la prima notte si passa sempre così, qui? fa parte del gioco? è meno peggio di quanto possa sembrare, vedrai che ti ci abitui. Pensa piuttosto ai soldi?? Risponde Aurora.Saggio la possibilità di togliere il collare: niente da fare. La lunghezza delle catene però ci consente una certa possibilità di movimento: quantomeno ci si potrà sdraiare in terra.Torna il nostro stalliere preferito con della roba in mano. Ci lancia una ruvida coperta ciascuna, poi mi fa cenno di avvicinarmi a lui. Esito.?Avanti, vieni qui?Non posso fare a meno di notare che dal ?lei? e dal ?signorina?, siamo passati al tu e ai modi bruschi...Ok, gli vado accanto.In mano ha un oggetto in acciaio che conosco bene: una gabbietta di castità per il mio pene, attualmente rattrappito dalla paura.?Non vorremmo che durante la notte vi venisse in mente di divertirvi tra di voi? sarebbe deprecabile non avervi belle cariche e al massimo della forma, domani, non credi??Intanto con gesti esperti mi ha applicato la piccola gabbia metallica, assicurandone la chiusura con un lucchetto. Guardo le mie amiche che non riescono a soffocare risolini divertiti.Se ne è andato e ci ha lasciato pure al buio, il maledetto! Nessuna di noi tre ha sonno, per il momento, per cui ne approfittiamo per chiacchierare un po?. Vengo a sapere che ogni volta è così: ti trattano come un a****le per metterti in soggezione e piegarti. Pare che questo trattamento di cortesia sia limitato alla prima sera soltanto, da domani ci useranno nei modi più umilianti, sessualmente e non. Ci sarebbe teoricamente anche la possibilità di essere richieste da uno o più ospiti nel corso della notte per prestazioni sessuali ma, anche questo, la prima sera non dovrebbe accadere. ?Tutta questa storia di scuderie e catene comincia a starmi sulle palle, non so se sapendolo prima avrei accettato di venire!? Sbotto.?Non devi prenderla così? pensa che in fondo sono solo un gruppo di vecchi bambinoni bavosi che giocano ai signori del castello? non fanno davvero sul serio? considera la cosa per quello che è: una specie di teatrino che a loro eccita e a noi fa guadagnare bei soldi.? Risponde la mia Unica Interlocutrice Aurora, aggiungendoci anche una bella risata.Ci siamo sistemate in terra, sulla paglia, coprendoci come meglio possiamo con le coperte forniteci prima, ma la paglia punge, le coperte anche, e il freddo notturno comincia a farsi sentire. Istintivamente ci stringiamo per riscaldarci l?un l?altra, addormentandoci.Qualche ora prima dell?alba mi sveglio e mi ritrovo in mezzo a loro in un unico groviglio di corpi nudi, abbracciate strette strette, le gambe allacciate alle gambe, in un vero delirio di tette e culi. Sono anni che non dormo abbracciata ad una donna e in questo caso sono addirittura due. Nonostante la mia ormai conclamata predilezione per il sesso maschile, non riesco a rimanere insensibile a tanta abbondanza. Soprattutto non ci riesce il mio povero uccellino che, costretto nella sua angusta gabbia di acciaio, tenta di avere un?erezione, provocandomi solo sconforto e dolore. Cerco di rimanere immobile per non svegliarle, e di pensare ad altro. Senza molto successo.Le prime luci del giorno ci trovano ancora abbracciate, anchilosite, infreddolite, ma vive. Ora si pone il problema di poter fare i nostri bisogni, quantomeno quelli piccoli. Stiamo tutt?e tre trattenendola a fatica.Mi faccio coraggio e chiedo:?Ma? per farsi una pisciatina, qui come si fa? Dobbiamo aspettare che vengano a liberarci? Perché se c?è ancora molto da aspettare io non so mica se resisto???Scappa anche a me! Non ne posso più?? E? Aurora che, come al solito, mi risponde.Greta dimostra maggior pragmatismo perché si alza, allontanandosi da noi per quanto le è consentito dalla catena, si accoscia sulla paglia e, senza alcuna forma di pudore inizia a liberarsi la vescica. A questo punto anche Aurora rompe gli indugi e si allontana, dalla parte opposta, imitandola. Rimango solo io, che non ho più dove andare però, essendo occupato sia il posto alla mia sinistra, che quello alla mia destra. Di farla lì, nel punto dove abbiamo dormito, non mi sembra il caso e l?unica altra direzione nella quale potrei allontanarmi, perpendicolarmente alla parete, mi porterebbe proprio al centro della scuderia. Troverei la cosa alquanto esibizionistica. Non mi resta che aspettare che una delle due abbia finito e torni qui al centro, per andare a fare pipì nello stesso punto. Così faccio. Per amor di decenza, vi risparmierò ulteriori umili (nonchè umiDi) dettagli?Ci vogliono altre due o tre ore prima che qualcuno abbia la compassione di venire a liberarci. Ancora una volta è il nostro stalliere. Solo che questa volta, in luogo dei costosi abiti di ieri sera, indossa qualcosa di estremamente meno formale. Si presenta infatti completamente nudo, se si eccettua un minuscolo perizoma nero attaccato ad una sorta di imbracatura costituita di strisce di cuoio che gli risalgono lungo il torso nudo e un paio di stivali, sempre neri. Il suo enorme ventre rigonfio, interamente ricoperto di un lungo pelame grigio, rende il suo aspetto ancor più grottesco. Un ridicolo berretto a visiera in perfetto stile , anch?esso di cuoio nero, completa il simpatico abbigliamento. In una mano un mazzo di chiavi, nell?altra un frustino. Decisamente ridicolo, ma al tempo stesso lievemente inquietante?Senza profferire parola si avvicina, si pianta a un passo da noi, scansa da un lato il perizoma, e ci mostra il cazzo, molliccio ma voluminoso, avviluppato da una foresta di peli grigi. L?antifona è piuttosto chiara, per cui ci tocca a turno prenderglielo in bocca, in una sorta di saluto mattutino, prima che abbia la compiacenza di liberarci dalle catene. I collari ce li lascia al collo e li usa per agganciarvi tre distinti guinzagli che impugna poi con una mano per trascinarci fuori dalla scuderia, assestando di tanto in tanto secchi colpi di frustino alle nostre natiche nude. Come buongiorno non c?è male, bisogna ammetterlo.Ci ha trascinate verso un altro fabbricato, all?interno un locale dalle pareti spoglie dà accesso a due bagni dotati di docce e sanitari. Sul ripiano dei lavabi, prodotti per l?igiene personale e accessori per il make-up. Ci impone di docciarci e truccarci in maniera pesante, ?Da vere troie? dice.?Sarebbe bene che vi ripuliste internamente, anche. Nel mobiletto troverete tutto il necessario per i vostri enema.?Ha la decenza di aspettare fuori, mentre espletiamo le nostre abluzioni esterne ed interne. Una volta di nuovo presentabili, riaggancia i guinzagli e ci conduce in casa.In giro, dei vari ospiti non c?è ancora traccia. Evidentemente non si sono ancora alzati. Veniamo condotte in cucina. Sul tavolo questa volta ci sono cinque vassoi su ciascuno dei quali c?è tutto l?occorrente per la colazione: tè, caffè, succhi di frutta, croissant etc. Mi chiedo chi li abbia preparati e perché, dato che avrebbero potuto benissimo chiedere a noi di farlo. Ci vengono fatti indossare i soliti grembiulini e a ciascuna di noi viene indicato un numero di stanza con relativo ospite cui servire la colazione a letto. Ovviamente, qualora richiesto, dovremmo occuparci anche di servire loro altro?Alle prime due che completeranno il ?servizio?, saranno indicati i numeri delle stanze degli altri due ospiti.A me è stata assegnata la stanza n.4 (sono numerate in quanto, lo scoprirò solo più tardi, la villa è in realtà un agriturismo, interamente riservato dai nostri ospiti, per questo fine settimana). Salgo le scale con estrema attenzione per via dei tacchi alti e,soprattutto, perché non voglio scoprire cosa succederebbe se mai dovessi far cadere qualcosa, e mi dirigo verso la stanza n.4.Avevo sperato ci fosse il mio amico, e invece c?è un omaccione che mi aveva particolarmente colpito ieri sera sia per la sua mole, sia per un folto barbone fulvo che gli incornicia il viso. E? a letto, dalle lenzuola sporgono solo le braccia e la parte superiore del possente torace. Pur essendo tra i meno attempati, non credo abbia meno di una sessantina d?anni.?Vieni, vieni? ti stavo aspettando? no, il vassoio poggialo pure sulla scrivania? ecco, così brava. Adesso si tratta di risolvere un altro problema impellente? vediamo se mi puoi aiutare??Mi fa cenno di avvicinarmi al letto e quando sono lì, con gesto teatrale, scansa il lenzuolo da sé. Due cose sono molto evidenti: la prima è che è completamente nudo, la seconda che sta esibendo un?erezione mattutina di tutto rispetto. Rimanendo in piedi accanto al letto, mi chino su quel palo di carne in tiro e comincio a farci scorrere sopra la lingua, senza trascurare le grosse palle pelose, facendone di tanto in tanto scivolare il grosso glande paonazzo tra le labbra umide. Lui, intanto, con una mano mi scosta i capelli per godersi lo spettacolo, mentre con l?altra infilata tra le mie chiappe in aria, mi stuzzica il buchino appena lavato e profumato,?Mmmmhhh... bravissima? brava così, dai? sei contenta che il tuo padrone ti permetta di onorare il suo cazzo, vero??Faccio cenno di si con la testa.?Sai perché ho chiesto proprio te invece di uno di quei due pezzi di gnocca delle altre due troiette? Perché quelle come te ci sanno fare meglio delle donne vere? In materia di pompini, non c?è nessuno che possa battere una trans??Continuo a lavorarmelo a dovere, ma senza fretta. Sinceramente vorrei evitare il doppio turno che aspetta le prime due di noi.?Senti? tu ingoi, anche? Perché mi piacerebbe sborrarti in gola? è tanto che non mi svuoto i coglioni nella bocca di una bella troia??E? una cosa che non amo particolarmente fare con gli sconosciuti, ma, considerato quanto mi pagano, decido che posso essere meno schizzinosa del solito. Interrompo la succhiata per comunicarglielo.?Di solito no, ma oggi sono particolarmente assetata???Brava la mia cagnetta! Ne ho tanta da farti bere? ti farò passare la sete col succo di coglioni, vedrai che non rimarrai delusa??Si lecca il medio della destra e me lo spinge nell?ano fino alla nocca. Ha mani che sembrano badili e dita grosse come salsicciotti, per cui sobbalzando sollevo un po? il capo. Subito mi spinge di nuovo giù la testa con la mano libera, lasciando che il cazzo mi affondi in gola, e continua a trattenermela così senza badare ai miei disperati tentativi di prendere aria. Non riesco nemmeno a scivolare via lateralmente a causa della forza con cui mi tiene quel dito del cazzo infilato nel culo! In qualche modo riesco a soffocare i conati e a respirare un po? dal naso. Per la prima volta nella mia vita, comprendo appieno il senso dell?espressione " nel momento in cui erutta la lava bollente della sua sborra, emettendo ruggiti degni di un leone.Mi dice di portare via con me il vassoio (che alla fine non ha nemmeno toccato) prima di congedarmi con un sonoro sculaccione, poi si gira nel letto e riprende a dormire. Sicura che il mio make-up necessiti di un sostanzioso ritocco, scendo velocemente le scale per raggiungere una toilette ma ho in mano il vassoio e dovrò prima passare a posarlo in cucina. Fortunatamente gli altri due vassoi non ci sono più. Il doppio turno non è toccato a me. Ne approfitto per scolarmi un caffè di nascosto.Veniamo impiegate per tutta la mattinata in attività domestiche, sotto gli occhi quasi indifferenti di chiunque ci passi intorno. Tutti, quest?oggi, hanno dismesso gli eleganti abiti di ieri. Alcuni indossano ridicoli completini fetish simili a quello del nostro anfitrione, altri nemmeno quelli, limitandosi a girare completamente nudi oppure avvolti in accappatoi lasciati strategicamente aperti. Tutti, comunque, col cazzo in bella mostra.Il pranzo segue più o meno lo stesso copione della cena di ieri. Unica variante, il classico giro di succhiate sotto al tavolo che ci viene richiesto durante la degustazione del caffè. Banalotta direi, come richiesta. Tutto molto di maniera, niente di veramente originale, finora.Nel pomeriggio ci viene concesso un po? di vero riposo (non è che si sia potuto riposare molto la notte scorsa e, a quanto pare, per la prossima sarà ancora peggio: a sentire le mie colleghe sarà il momento di maggior lavoro, per noi tre). Ci mettono a disposizione una cameretta dotata di veri letti, con la raccomandazione di presentarci per le 22.00 in punto in salone, dopo esserci fatte belle. La cena sarà servita a buffet e non ce ne dovremo preoccupare noi. Piombo in un lungo sonno ristoratore, privo di sogni.L?orgia.Alle 22.00 il salone appare trasformato in una sorta di strip club: I divani sono stati spostati e disposti a ferro di cavallo attorno ad una pedana rialzata, ricoperta di latex nero, che occupa il centro della stanza. Alle spalle dei divani è allestito un lungo tavolo per il buffet da cui i nostri ospiti si stanno servendo, nudi o nei loro grotteschi abbigliamenti sadomaso.Entriamo precedute dal Panciuto Cerimoniere e subito veniamo accolte da uno schiamazzante coro di fischi ed ululati di approvazione. Veniamo condotte accanto al ?palco? centrale. Mentre vengo liberata dalla gabbietta di castità, i sei vecchi maiali, portando con sé piatti di cibo preparati in tutta fretta, prendono posto sui divani. Le due ragazze scivolano sulla pedana iniziando a lesbicare lascivamente tra loro. Nessuno mi ha detto se dovrei unirmi a loro o meno, per cui me ne rimango lì in piedi lì accanto, mentre dalle grosse casse dell?impianto stereo inizia a diffondersi musica erotica mixata a gemiti inequivocabilmente porno. Ne approfitto per guardarmi attorno. Il nostro pubblico sta riempiendosi gli occhi dei nostri corpi nudi e il ventre di cibo. Noto che tutti o quasi, hanno il cazzo in tiro.Intanto, sul palco, le mie colleghe sono in pieno 69. La pelle scura di Aurora contrasta eroticamente con quella lattea di Greta, io stessa comincio ad avere un?involontaria erezione. Entrambe mi fanno cenno di unirmi a loro. Mi inginocchio sul palco e iniziano a somministrarmi una fantastica fellatio a due bocche, continuando a dimenare languidamente i formosi culi in direzione dei nostri laidi spettatori. Gioco con le loro tette, manipolandole sensualmente.E? un vero successo perché riprendono gli ululati. Veniamo incitate a darci dentro, ci vengono suggerite posizioni sempre più acrobatiche e oscene. Ancora non ho osato penetrarle realmente per via del fatto che non indosso preservativi, limitandomi a simulare l?amplesso. Qualcuno dal pubblico deve averlo notato perché, dopo aver confabulato tra loro, si avvicinano in tre e mentre in due mi trattengono per le braccia, il terzo, strofinandosi lascivamente contro il mio culo nudo, inizia a masturbarmi. Aurora e Greta riprendono a giocare tra loro.Immagino che vogliano farmi venire così, invece si limitano ad infilarmi un preservativo e a gettarmi di nuovo nella mischia tra lazzi e risate generali. Infilo l?uccello nella figa di Aurora che in questo momento è sopra, mentre Greta, da sotto, si dà da fare alternando colpi di lingua tra la sua clitoride e le mie palle. Mi sforzo di mantenere il controllo e di non venire. Per fortuna la mia lunga esperienza in materia mi aiuta.Lo spettacolino sta ottenendo i suoi risultati perché quasi tutti i vecchi bavosi ora hanno il cazzo in mano e se lo stanno menando in maniera più o meno lenta e lasciva. Sicuramente anche loro non vorranno certo venirsene da soli prima di aver potuto nemmeno metterci le mani addosso.Dopo un po? le luci si abbassano e la musica diventa più soft. Deve essere il segnale convenuto perché ora sono tutti attorno alla pedana e ci stanno infilando mani dappertutto. E?l?inizio dell?orgia vera e propria: una dopo l?altra veniamo letteralmente sollevate di peso e trascinate sui divani, dove veniamo palpate, leccate, usate e abusate, scopate in ogni possibile buco e orifizio. Nel ?mucchione? non distinguo bene tutto quello che accade, anche per via della poca luce, so solo che sono avvolta da un turbine di cazzi e pance pelose, lingue, tette, culi e fighe gocciolanti. Non saprei nemmeno bene dire chi stia scopando chi, so solo che tra bocca e culo vengo penetrata per una dozzina di volte almeno, mentre nelle mie orecchie risuona una sinfonia di gemiti e grugniti di piacere. Il mio uccello viene succhiato e strapazzato in ogni possibile maniera. Vengo in bocca a non so bene chi mentre violentemente scopata da dietro, ma sono costretta a continuare a succhiare cazzi e fighe, in un vortice generale di lussuria incontenibile. Prima che la cosa rallenti passa diverso tempo. Ci troviamo tutti un po? tutti a corto di fiato. Qualcuno si è alzato per versarsi da bere o fare un altro spuntino, qualcuno ancora scopa. Spero che a nessuno dei babbioni venga un infarto per il prolungato sforzo. Sembra quasi tutto finito quando a qualche non identificato buontempone viene in mente di introdurre l?uso del cibo nei nostri giochi: prima uno, poi un altro, poi tutti, iniziano a spalmarci e spalmarsi addosso di tutto, forzandoci poi a mangiare direttamente, senza usare le mani, dai vari corpi nudi. E? una cosa che personalmente trovo abbastanza disgustosa ed umiliante e, così come le mie colleghe, cerco di sottrarmici, ma veniamo costrette a farlo. Mi trovo a dover ingoiare assieme salse salate e creme dolci, gamberetti, straccetti di carne e salmone, insomma un orribile mix di sapori servito su pance, piselli ormai mosci e peli pubici irrorati di sperma, persino su un paio di pelosi buchi di culo. Penso che, se non altro, non dovremo subire altre penetrazioni di sorta, visto che a questo punto hanno sicuramente sborrato tutti e che, nonostante i vari aiuti chimici, i vecchiacci avranno bisogno di tempo prima di poterselo far tornare duro. Ancora una volta mi sbaglio perché qualche altro buontempone ha tirato fuori e distribuito in giro fantastici dildi di ogni sorta e dimensione, con i quali veniamo violate nuovamente a lungo in ogni buco. Unici lubrificanti impiegati: quegli stessi avanzi di salse e cibi di cui sopra. Ad uno ad uno i vari ospiti si ritirano nelle proprie camere. Assieme a noi rimane soltanto il Cerimoniere. Ci comunica di andare a fare una doccia e di aspettarlo nella stanza in cui abbiamo riposato nel pomeriggio.Facendo bene attenzione a non scivolare sul pavimento ingombro di residui di cibo e preservativi usati, riusciamo a guadagnare la stanza da bagno, per lavarci finalmente di dosso tutto quello schifo.?Ma? secondo voi non abbiamo ancora finito?? chiedo con una certa apprensione ?Non vorrei proprio che oltretutto ci toccasse pure ripulire tutto il casino che hanno fatto in salotto???No, non preoccupartene? non è compito nostro?? stavolta è Greta a rispondermi ??quello che invece può capitare è che un ospite richieda di passare la notte con una di noi e in quel caso non ci si può rifiutare, visto che siamo pagate fino a domani sera???Dai non è detto, magari invece potremo farci una bella dormita?. Conclude Aurora, che tende sempre ad essere positiva.Docciate e con indosso dei morbidi accappatoi che sanno di pulito, con ancora i capelli umidi, ci buttiamo sui letti per un po? di meritato riposo.Ho quasi preso sonno, quando la porta si apre: è ancora una volta il maledetto Cerimoniere??Sei richiesta dal n.2, Greta. Per te Aurora una visitina breve al 3 e poi vieni nella mia stanza, la uno, come sempre. Tu, Monique, passerai la notte alla 4. Ah? togliete gli accappatoi prima di salire, ovviamente.? Detto ciò, gira sui tacchi e, silenzioso come era arrivato, scompare.Ci guardiamo alzando gli occhi al cielo, poi, mentre lentamente sfiliamo gli accappatoi, non posso esimermi dal dire ad Aurora:?Mi dispiace che ti sia toccato addirittura un doppio turno? e pure con quel maiale, poi???Hai ragione, è un vero maiale quello? il peggiore di tutti, ma ci sono abituata? Gli piace la carne scura ed è finita cosi ogni singola volta che sono stata qui??Le faccio un sorriso dandole un piccolo abbraccio di incoraggiamento, poi ci avviamo al piano superiore. Greta ci ha già preceduto.L?ospite della 4 è lo stesso energumeno di stamattina. Si vede che di noi trans non apprezza soltanto i pompini, dopotutto?Busso piano, poi entro. Mi sta aspettando alzato, con le spalle girate verso la porta. Quando entro smette, ma mi accorgo ugualmente che stava smanettandosi l?uccello. Evidentemente non è tanto sicuro di riuscire a farselo venire duro di nuovo.?Ah? sei già arrivata? Sei contenta che ho chiesto di te, eh? Vieni qui e dammi un bel bacio, allora?Mi infila in bocca mezzo metro di lingua, mentre affondo il viso nel cespuglio della sua barba. Sa di alcool e tabacco stantio.Mi ha sollevata come una bambola di pezza e sbattuta sul letto. Prima di stendersi al mio fianco, spegne la luce.?Mmm? prendimelo un po? in bocca, che poi ti voglio scopare come si deve??Obbedisco, rassegnata.Mi accorgo subito che non sarà un?impresa facile farglielo rizzare, le provo tutte, gli passo la lingua attorno alla cappella e sulle palle, lo succhio mentre gliele lavoro con la mano? Niente, nessun segno di vita, morto, kaputt. Sto ancora dandomi da fare quando lo sento russare. Si è addormentato!Mi allungo accanto a quel corpaccione da orso in letargo, gli do le spalle girandomi lentamente per non svegliarlo e dopo un po?, nonostante il rumore di raspa che produce russando, prendo sonno.Ad un?imprecisata ora del mattino mi sveglia qualcosa di duro in mezzo alle chiappe. Siamo disposti a cucchiaio, il mio culo nell?incavo del suo basso ventre. Ho un suo braccio attorno alla vita e il suo cazzo, stavolta duro e vivo, in mezzo alle cosce. Posso sentire il suo respiro caldo e regolare sul collo.Muovendomi più lentamente che posso, tento di scivolargli via da sotto al braccio per potermi alzare dal letto ma, quando ormai penso di esserci riuscita??Sei ancora qui? Mmmh? braava? scusa ma devo essermi addormentato. Ti ho lasciato a bocca asciutta stanotte eh? Non preoccuparti che rimediamo subito??Ha la voce arrochita dal sonno e gli occhi ancora chiusi, è mezzo addormentato ma il suo cazzo è ben sveglio! Lo sento premermi contro. Se lo aggiusta con la mano proprio all?entrata del mio culo e inizia a spingere con maggior forza??Aspè? il preservativo!? ?Non ce ne è bisogno, dai? sono pulito? e anche tu lo sei, vero???Si, chiaro? ma non è prudente, io non??Non faccio in tempo a finire la frase che è dentro di me, complice anche lo stato di rilasciatezza in cui versa il mio sfintere anale dopo tutti i cazzi presi ieri sera. Cerco di divincolarmi, ma mi è salito sopra, schiacciandomi col suo peso da plantigrado. Non posso muovermi.Lui invece inizia a muoversi dentro di me, penetrandomi sempre più a fondo. Con un?agilità insospettabile in un uomo di quella stazza e di quella età, affonda colpi sempre più forti e veloci. La solidità del letto ne è messa a dura prova. Non posso che arrendermi e aspettare che finisca. Fortunatamente ci mette poco: con un ultimo paio di affondi si svuota dentro di me, poi si discosta, rigirandosi.?Contenta? Ora vai che ho bisogno di dormire ancora??Non me lo faccio ripetere due volte e guadagno rapidamente il corridoio, lo percorro velocemente nel più classico dei ?cammini della vergogna?, incurante dello sperma che sento colarmi tra le gambe. Raggiungo finalmente la camera e mi chiudo dietro la porta. Greta è a letto che dorme, avvoltolata nel lenzuolo. Di Aurora ancora nessuna traccia. Solo mentre sono sul bidet impegnata in un accuratissimo lavaggio, la sento rientrare. Finisco le mie abluzioni prima di cederle il bagno. Ha profonde occhiaie e l?aria distrutta, mentre mi saluta con un cenno del capo. Deve esserle andata decisamente peggio che a me.Passiamo tutto il resto della mattinata, e oltre, a dormire. Di là si sentono rumori di mobili spostati e di aspirapolveri. Deve esserci in giro una squadra di pulitori: ulteriore ragione per rimanersene chiuse qui.Deve essere ormai pomeriggio inoltrato, quando ad una ad una ci alziamo per andarci a dedicare alle nostre abluzioni. I rumori sono cessati. Attendiamo in accappatoio che vengano a comunicarci qualcosa. Per l?ennesima volta è il nostro anfitrione preferito che viene a trovarci, di nuovo impeccabilmente vestito. Ci scorta alla stanza degli armadietti affinché possiamo recuperare le nostre cose e rivestirci. Su di una delle due panche, tre buste chiuse con i nostri nomi scritti a penna sopra: i soldi pattuiti. Prima di raggiungere Carlo in macchina per far ritorno a Roma, nel salutarmi con le ragazze, scambio con loro i numeri di cellulare.?Vieni a trovarci, se passi per Firenze, ci farebbe piacere??Anche voi, se doveste passare da Roma. Ne avrei piacere anch?io.?.
05-07-2021, at 10:07 PM
Alýntý
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