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1994-4 Una giovane amante, corso avanzato.

 
Post #1


1994-4 Una giovane amante, corso avanzato.Lo squillo del citofono mi strappa dal sonno del giusto, il che mi trasforma immediatamente in uno smoccolatore professionale. Quando mi girano le palle riesco ad imprecare e sacramentare in almeno dodici lingue differenti, non ultimi sanscrito e aramaico. Ed ovviamente, l'essere svegliato di domenica mattina ad una qualsiasi ora precedente il mezzogiorno, mi fa girare le palle alquanto. In fin dei conti, durante la settimana lavoro come un mulo e reputo mio sacrosanto diritto godermi il sabato sera... e notte... come più mi piace, conseguentemente la domenica mattina è rigorosamente dedicata alla nanna!Continuando a smadonnare con puntigliosa costanza, mi trascino lungo il corridoio fino alla porta d'ingresso, schiaccio il pulsante di risposta come volessi polverizzarlo e muggisco nel citofono. - Chiunque tu sia, se non hai un ottimo motivo per avermi svegliato all'alba, ti sei guadagnato un mese in rianimazione.-Non aspetto la risposta, schiaccio il comando di apertura del portone e lascio la porta d'ingresso aperta, tanto so perfettamente che si tratta di qualcuno dei miei amici che viene a scroccare caffè. E se è un malintenzionato, oltre ad essere grosso come un orso, in questo momento io sono intenzionato molto peggio del malintenzionato di cui sopra.Barcollo fino al bagno, mi levo di dosso la biancheria e mi infilo nella doccia. Sto per aprire l'acqua quando sento chiudersi la porta d'ingresso. - La caffettiera è pronta, accendi il gas e tira fuori le tazze. Finché non bevo caffè non ti azzardare nemmeno a respirare.- urlo attraverso la porta del bagno. Chiunque sia non si merita un trattamento migliore, dopo avermi svegliato.- Ok.- risponde una vocina.Apro il getto dell'acqua e allungo una mano verso lo shampoo. Sto per versamene una dose nel palmo della mano ma mi blocco realizzando che c'è qualcosa che non va: la voce che mi ha risposto non è di uno dei miei amici e per di più è femminile.Chiudo l'acqua, appoggio lo shampoo, mi butto addosso l'accappatoio e mi scapicollo verso la cucina.- Ciao.- mi fa Roberta con un tono da bambina in castigo, sbirciandomi da sotto la frangetta nera con evidente imbarazzo, seduta al tavolo da pranzo.- Roberta?- balbetto. - Ma cosa...?-- Scusa se ti ho svegliato.- mi interrompe lei. - Ma mi avevi detto che potevo passare a trovarti quando volevo, e così... Ma se vuoi, torno un altra volta.- fa lei, alzandosi pure in piedi.- Ma no! Accidenti, scusami!- la rimetto gentilmente a sedere.- Pensavo fosse uno dei miei soliti amici. Ogni tanto si mettono in testa di venirmi a rompere le s**tole alla domenica mattina.-- Come ho fatto io, insomma.- fa lei di rimando, con quell'aria da ragazzina impertinente.- Ma nemmeno per sogno.- mi affretto a negare.- Anzi, mi fa piacere che sei venuta a trovarmi. Solo che...-- Cosa?- chiede lei apprensiva.- Avevi altri impegni?-- Ossignur, non è quello!- ribatto, alzando gli occhi al cielo.- Senti, abbi pazienza, semplicemente ho fatto parecchio tardi, 'sta notte. Ho urgente bisogno di un secchio di caffè, di farmi la barba ed una signora doccia, in questo preciso ordine. Poi prometto che sarò ritornato umano!-Lei ridacchia alla mia debole battuta.- Quindi non è colpa mia se sei arrabbiato?-- Ma nemmeno per idea. Da te mi farei svegliare ogni sacrosanta mattina.- le dico, mentre spengo il gas sotto alla caffettiera e verso la mia droga preferita in una tazzina, per Roberta, ed in un tazzone, per me.Lei mi guarda e strabuzza gli occhi. - Non scherzavi quando parlavi di un secchio di caffè!?-- Assolutamente no... se fosse per me ne berrei a litri. E poi, oggi, mi serve un po' di carica in più.- ne bevo una sorsata abbondante, infischiandomene bellamente del fatto che è bollente. - Ahhhh!- sospiro soddisfatto.- Ora si ragiona!- dichiaro, sedendomi accanto a lei.Roberta sorseggia il caffè, poi appoggia la tazzina, mi sorride ed allunga una manina a giocherellare con la manica del mio accappatoio. - Sicuro che non ti disturbo?- insiste, mentre io continuo a doparmi di caffeina.- Magari sei troppo stanco e non hai voglia di avermi tra i piedi.-Mentre inghiottisco, la osservo attentamente: trucco leggerissimo, un velo di rossetto, camicetta beige, gonnellina plissettata, calze velate, scarpe basse. Insomma una perfetta signorina bene. Ma in realtà sappiamo perfettamente entrambi il perché di questa visita, e sappiamo entrambi che finiremo la mattinata a letto... o sul divano, a seconda dell'estro. Ed è a quello che la brunetta si riferisce alludendo alla mia stanchezza. Ma se mai sarò troppo stanco per dedicare le dovute attenzioni ad una sventola del genere, vorrà dire che sarò anche pronto a vedere le margherite crescere dalla parte delle radici.- Stai pure tranquilla che dopo una bella doccia, sarò perfettamente operativo.- dichiaro. In effetti, qualcosa si sta già muovendo al piano inferiore: se non mi vado a fare la doccia in tempi rapidi mi sa che la sbatto sul tavolo della cucina... fanculo a letto e divano.- Allora va bene. - risponde lei. - Tu fai tranquillo, io ti aspetto qui buona buona. - e si morde il labbro inferiore. Comincio a sospettare che quel rosicchiare sia un chiaro segnale che indica pruriti sessuali.- Faccio in un lampo.- dichiaro, alzandomi in piedi, dimenticando completamente il fatto di avere addosso solo l'accappatoio, che puntualmente si apre a sufficienza da permettere una chiara veduta di quanto ha iniziato a crescere li sotto. Gli occhi di Roberta guizzano a controllare la mercanzia in movimento, ed un sorriso soddisfatto le illumina il viso.- Adesso si che sono convinta che sei felice di vedermi.- dichiara, spudorata.- Vado!- mi limito a dichiarare, precipitandomi verso l'agognata doccia.Mi faccio la barba a tempo di record, rischiando pure di tranciarmi la giugulare, mi lavo i denti e mi fiondo in doccia, iniziando una meticolosa insaponatura generale.Sono quasi arrivato all'operazione risciacquo, quando sento la porta del bagno aprirsi.- Si?- mi limito a chiedere.La porta del box doccia si socchiude ed un occhio sbircia all'interno.- Vuoi che ti lavo la schiena?- mi chiede Roberta. Poi, senza darmi il tempo di rispondere, apre del tutto la porta e me la ritrovo accanto, nuda come mamma l'ha fatta.È la prima volta che la vedo così, e devo prendermi qualche istante per godermi lo spettacolo, che è decisamente superbo. I seni sono piccoli, non più di una seconda, con dei capezzoli minuscoli e completamente eretti, la pancia è piatta, la vita stretta, i fianchi snelli, le gambe tornite, chiaramente da ginnasta. Un piccolo ciuffetto di peli perfettamente contornato e parificato adorna il pube, quasi un pizzetto maschile. Lei nota il mio esame e solleva le braccia, ruotando su se stessa per offrirmi una visione d'insieme, che mi provoca un immediato aumento del livello di testosterone nel sangue: sfoggia due perfette fossette di venere ed un sedere che, per un culofilo come me, rappresenta il sogno di una vita. Quando finisce di girare, le basta abbassare lo sguardo sul mio inguine per capire che lo spettacolo mi piace, e pure molto.L'agguanto e me la tiro addosso, trascinandola sotto il getto della doccia. Lei mi si attacca addosso come un cerotto e mi si struscia contro, massaggiandomi l'uccello con la pancia, e mi schiaffa mezzo metro di lingua in bocca.Ho qualche difficoltà a gestirla, eppure non sono proprio un neofita in materia, ma Roberta si agita come un'indemoniata: sembra una polipessa imbizzarrita. Alla fine riesco a placcarla contro il muro. L'improvviso contatto con le mattonelle fredde le strappa un gridolino ed un brivido, ed a me da il tempo di immobilizzarla con le braccia stese verso l'alto. Ci guardiamo negli occhi per un istante. - Scopami!- mi ingiunge. Io sogghigno. - Tutto a tempo debito. - Le rispondo. Chiudo il getto della doccia e la mollo, aprendo la porta del box doccia e prendendo un asciugamano. Prima che possa reagire, ce l'avvolgo dentro come un involtino primavera, e la trascino fuori dalla doccia.- Ehei, ma...!!!- protesta lei.- Volevo provare a fare sesso sotto la doccia!-- Troppo scomodo. - taglio corto io.Continuando a tenerla stretta nell'asciugamano, con un po' di acrobazie riesco ad infilarmi l'accappatoio, poi la trascino fuori, guidandola verso la camera. La piazzo sul letto, ancora avvolta, poi le salgo sopra, mettendomi a cavalcioni sul suo petto.Con tutta calma finisco di asciugarmi, mentre lei mi fissa, imbozzolata, continuando a contorcersi nel futile tentativo di liberarsi. Alla fine, tolgo l'accappatoio e lo butto da una parte, rimanendo nudo, con l'uccello a pochi centimetri dalla sua faccia. Lei fissa la cappella gonfia e finalmente smette di dibattersi. Spingo in avanti il bacino e appoggio la punta del cazzo alle sue labbra. L'effetto è immediato: la pischella spalanca le fauci e ci si avventa sopra con la voracità di un tonno su un calamaro.- Calma!- ordino, ritirandomi. - Non me lo devi mica strappare a morsi... devi succhiare, non mordere.-Lei resta a bocca spalancata e annuisce decisa. Sposto avanti il bacino e le rimetto la cappella tra le labbra.- Pensa di avere a che fare con un gelato, magari un ghiacciolo. Il ghiacciolo lo succhi, mica lo mordi. Non stiamo mica parlando di un hot dog.-Lei lo risputa e sorride. - Pero ci somiglia!- poi si rimette a succhiare.- Magari somiglia ad una salsiccia, ma è molto più delicato e sensibile. Ti assicuro che i denti danno parecchio fastidio, se non dolore vero e proprio.- lei continua il lavoro di labbra e noto che sta davvero molto attenta ai denti.- Usa la lingua.- le suggerisco dopo essermi goduto per un po' io succhiotto.Lei mi guarda interrogativamente. - Pensa sempre al gelato, un bel cono gelato da succhiare e leccare. Tienilo in bocca e usa la lingua.- L'effetto è immediato, con quei pochi semplici consigli il tritacarne si trasforma in una delicatissima mungitrice, che mi infligge micidiali ondate di piacere.Dopo pochissimo mi tocca tirarmi nuovamente indietro, altrimenti rischio di venirle in bocca a tempo di record.- Dammi un minutino.- le dico, sottraendomi a quella dolcissima trappola. - Altrimenti mi fai venire.-- Andavo bene, allora?- chiede, evidentemente orgogliosa di se stessa.- Magnificamente!- le confermo. Poi l'aiuto a liberarsi dall'asciugamano. Non faccio nemmeno in tempo a buttarlo da una parte che me la ritrovo di nuovo addosso. Mi rovescia sul letto, si piazza tra le mie gambe e mi schiocca un bacio sulla punta dell'uccello.- Voglio provare una cosa.- mi dice, stringendomi l'uccello come se avesse paura che qualcuno possa portarglielo via. - Dimmi se vado bene.- poi ci si butta sopra a bocca spalancata. Vedo il mio cazzo sprofondare nella sua bocca centimetro per centimetro. Lei serra gli occhi e soffoca un conato. Lo risputa, riprende fiato e ricomincia.- Vacci piano, vuoi?- le dico, intuendo quello che la sbarbina intende fare. - Non vorrei vederti soffocare.- Lei nemmeno mi risponde, continua imperterrita a fagocitarmi l'uccello sforzandosi di ingoiarlo tutto.Il trattamento a me gusta parecchio, ma non potrei dire altrettanto per lei, che è ridotta alle lacrime.Quando lo risputa di nuovo, le fermo piazzandole una mano sulla fronte. - Non è mica obbligatorio...- tento di dirle.Lei scuote la testa e si asciuga il naso col dorso della mano. - Voglio farlo.- dichiara.- Tu avvisami solo se ti da fastidio o ti faccio male.-- Male? Al massimo ti avviso se ti vengo in gola!- borbotto, mentre lei ci riprova. La osservo attentamente e mi chiedo perché voglia a tutti costi dedicarsi alla Gola Profonda, ma se va bene a lei va bene anche a me. Strizza gli occhi ed abbassa la testa sempre di più, mentre una strana smorfia le contorce la faccia. Allibito, la vedo ingoiarne sempre di più, finché lo prende tutto, sprofondando con il naso nei miei peli pubici.- Oddio!- gorgoglio io, sentendo la sua gola che si contrae attorno al mio cazzo-Ghgglggglgl!- gorgoglia lei spalancando gli occhi, incredula. Spinge ancora un po' verso di me, poi si ritira rapidamente.- Ce l'ho fatta.- esclama, tutta felice.- Ho capito come funziona.-- Complimenti.- riesco a dire, un attimo prima che lei si ributti anima e corpo sul mio cazzo. Un unico affondo e mi ritrovo completamente piantato nella sua gola. Sento la sua lingua che si agita contro la base dell'asta, poi lo risputa e riprende il pompino, alternando slinguate e risucchi e ingoi ad un ritmo indiavolato: questa è una pompinara a livello genetico. Sembra quasi impossibile che ci sappia fare a questo modo: di solito resisto piuttosto bene, ma in mano sua, o meglio nella sua bocca, sono continuamente sull'orlo dell'orgasmo. La lascio giocare per un po', ma poi sono di nuovo costretto a fermarla, questa volta afferrandola per i capelli, visto che verbalmente non ottengo nessun risultato.- Ma mi stavo divertendo!- protesta lei.- Io pure. Anche troppo.- brontolo, la risbatto distesa sulla schiena ed è il mio turno di piazzarmi tra le sue gambe.Lei spalanca le cosce e si apre la patatina con le dita. - Oh si, dai. Leccami come hai fatto l'altro giorno!- mi incita, entusiasta. Non è che mi serva esattamente un invito e quindi mi ci dedico molto volentieri... e come la volta precedente mi bastano un paio di minuti per farla sbarellare completamente. Viene come una fontanella e mi ritrovo dal naso al mento completamente ricoperto di bava femminile. Lei tenta di tirarsi su, forse pensando che ho finito, ma la respingo giù con una mezza manata e continuo il lavoro di lingua, aggiungendo pure un paio di dita che certo non guastano. Non contento, dopo averle strappato un altro orgasmo dedicandomi alla sua fighetta, comincio a stuzzicarle il buchino posteriore.Non lo avessi mai fatto!? Prende a smaniare come un'invasata. Capisco che, tra la lingua sul grilletto, due dita nella figa e uno in culo, è presa tra tre fuochi, ma non ho mai visto una donna smaniare tanto come lei, se non in qualche film porno con l'attrice che simula spudoratamente un piacere che non prova. Ma se Roberta non sta godendo davvero, io sono un perbenista bigotto e pure impotente! Me la ritrovo tesa ad arco che fa il ponte sul letto, con piedi e nuca che sprofondano nel materasso. Se continua così ancora un poco, va a finire che chiamo un esorcista.Alla fine si schianta boccheggiante, veramente a corto di fiato, agitandomi debolmente le mani davanti alla faccia per allontanarmi.- Così mi ammazzi.- farfuglia con un filo di voce.Mi limito a lasciarla riposare per qualche minuto, anche se sono talmente tanto arrapato che sarei disposto a scoparmi una stufa in ghisa, pur di sfogarmi. Anche accesa.Dopo qualche minuto vedo che rialza la testa e mi guarda. Alza una manina e mi fa cenno con un ditino di avvicinarmi. - Adesso potresti scoparmi?- mi chiede con un filo di voce.Mi avvicino, la bacio sulle labbra poi, rapidissimo, la giro a pancia sotto, infilandole un cuscino sotto il bacino.- Che cazzo...?- bofonchia lei.- Il mio, lo stesso di prima.- rispondo, mentre mi piazzo a cavallo del suo sedere.Lei capisce l'antifona e solleva il culetto per facilitarmi il compito. Trovarmi quella rosellina palpitante sotto gli occhi mi fa quasi uscire di melone, ma resisto alla tentazione, non è ancora il momento. Punto alla fighetta e ci sprofondo dentro con un unico colpo di reni. Lei uggiola, ma sono certo che sia di piacere: è talmente tanto bagnata che la frizione è praticamente nulla. Comincio il mio andirivieni mentre riprendo la strategia del pollice nel sedere.- Sisisisisisisi!- ansima Roberta.La sbatto per bene, in attesa del suo prossimo orgasmo. Visto l'effetto ottenuto la volta precedente, so per certo che arriverà presto e sarà devastata. Infatti non passano nemmeno due minuti che la pischella si rimette a smaniare come una tarantolata, infine se ne viene e si abbatte sul letto come fulminata.E il momento che attendevo: sfilo l'uccello sgocciolane dei suoi umori dalla patatina e lo appoggio delicatamente al foro posteriore, che mentre la scopavo ho provveduto a preparare lavorandolo di dito.Lei sussulta, ma è ancora troppo debole per protestare veramente, quindi ne approfitto per lubrificare il tutto con i suoi stessi umori.Alla fine, soddisfatto della preparazione, punto la cappella allo sfintere ed inizio a spingere delicatamente.Solo a questo punto Roberta sembra riprendere conoscenza a sufficienza per inscenare una certa protesta.- Sei matto?- bofonchia cercando di sgusciarmi da sotto.- Non puoi infilarmi quel pistone nel culetto.-- Primo, non è un pistone ma un normalissimo cazzo di misura assolutamente media. Secondo, se collabori un po', vedrai che ti stupirai di quanto è facile. Terzo, io ora ho tutta la sana intenzione di infilartelo nel culo, che tu sia d'accordo o meno... perché un culo come il tuo è il sogno di ogni chiappodipendente che si rispetti e non ci sono santi che tengono: non me lo faccio scappare!-- Sei un porco pervertito.- mi rimprovera lei, ma subdolamente ha smesso di tentare di sottrarsi.- Davvero mi inculeresti anche se io non voglio?-- Puoi scommetterci quel trabiccolo che chiami motorino.- ribatto, e ricomincio a spingere.- Fai piano, ti prego.- bisbiglia lei. - è la prima volta.- E sento che si tende.- Rilassati, è meglio.- le sussurro in un orecchio. - Anzi, spingi. Come se dovessi andare al gabinetto.- sento che si rilassa e fa come le ho detto.- Oddio, sei matto, - comincia a dire. - sei completamente matt....ooooooooooohhhhhh!- la frase si trasforma in un lungo gemito, quando la cappella supera lo sfintere.Roberta boccheggia e io rimango immobile mentre sento il suo sfintere anale che si contrae attorno al mio cazzo.- È enorme, mi aprirai in due. - dice, ma io non rispondo. Aspetto pazientemente che si calmi e si rilassi, cosa che succede sorprendentemente presto. Non appena sento l'anello di muscoli che si rilassa, riprendo delicatamente a spingere. Sprofondo di un centimetro abbondante, poi mi ritraggo; spingo nuovamente affondando un po' di più e poi mi sfilo, in un lento ondeggiamento che ogni volta mi porta un po' più dentro di lei. Roberta non ha smesso di mugolare nemmeno per un momento ma se dapprima il gemito era chiaramente di fastidio, sotto le ultime spinte è diventato quasi di piacere.Dopo un ultimo affondo, il mio pube si appoggia sulle sue morbide chiappe.Lei volta di s**tto la testa e mi fissa con gli occhi spalancati. - Ce l'ho tutto dentro?- mi chiede in un sospiro.- Perché, non ti basta?- le chiedo, iniziando a ruotare il bacino, rimestando nel suo intestino.- Sembrava non finire mai.- dice, poi chiude gli occhi e raddrizza la testa, stringendo le lenzuola con la mani.Trasformo le rotazioni in corti affondi, che bene presto diventano ampi e completi, quasi a sfilarmi completamente da lei, che sembra iniziare a gradire il trattamento.La conferma arriva poco dopo, quando inizia a muovere il bacino pure lei, nel chiaro tentativo di facilitarmi la penetrazione.- Oddio, non ci credo! - rantola alla fine.- È bello, mi piace... mi piace!- punta le mani sul materasso e solleva il culo verso di me, aprendosi completamente si miei affondi. - Brutto porco! Inculami! Sbattimi, che ti sento! Ah, si, ti sento! Allargami il culo!- come se non le bastasse si infila una mano tra le gambe e dai movimenti che sento, so per certo che si sta sgrillettando a tutto spiano.- Inculamiiiiii! - geme. - Scopami nel culo! Sfondamiiiii!- si inarca sotto di me al punto di sollevami di peso, poi si mette a tremare come se l'avessi attaccata al 220v. Serra le chiappe contro il mio cazzo, strizzandomelo come fosse uno straccio per pavimenti. Non è fisicamente possibile resistere ad un trattamento del genere, in un lampo sento di non resistere più e mi lascio andare, mentre è il mio turno di soccombere all'orgasmo incipiente e devastante che mi scuote.Le vengo in culo, schizzandole negli intestini tutta la mia eccitazione, tremando assieme a lei che, assurdamente, viene di nuovo sentendo il mio getto irrorarla, urlando un soddisfattissimo: "Siiiii!" Che finisce in un lungo gorgoglio.Le braccia mi cedono e mi abbatto su di lei, anch'io incapace di coordinare.Riprendo coscienza di me stesso un imprecisato lasso di tempo più tardi, ancora profondamene piantato dentro di lei. Sollevo la testa e la osservo attentamente: sembra incredibile, ma si è addormentata sotto di me, un leggero filo di saliva che le cola dalla boccuccia fino ad intridere il cuscino. Con somma delicatezza, mi sollevo sulle braccia e mi sfilo gentilmente dal suo culetto, strappandole a malapena un lieve gemito. Mi distendo al suo fianco e l'abbraccio, lasciandomi andare al sonno dettato da una notte di bagordi e da una mattinata anche più movimentata. Lei si agita contro il cuscini, poi allunga un braccio sul mio petto, si stringe a me e si rimette a dormire con un aria assolutamente soddisfatta dipinta in faccia. C'è poco da dire: ho finalmente trovato una maialina capace di tenermi testa.
05-10-2021, at 08:02 PM
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